Fa discutere l’analisi del dottor Alberto Donzelli, fondatore e presidente della Fondazione Allineare Sanità e Salute di Milano, sui vaccini anti Covid, perché pone una riflessione che avrebbe voluto allargare alle istituzioni scientifiche, da cui però non è arrivato alcun segnale di apertura. Ma proprio per l’importanza del tema è opportuno fare delle precisazioni, che lo stesso ex membro del Consiglio Superiore di Sanità (e non già membro dell’Iss, come erroneamente indicato nell’articolo relativo alla sua intervista a La Verità), ha voluto condividere con IlSussidiario.net. Riguardano gli eventi avversi di cui ha appunto parlato nell’intervista in questione, che fanno riferimento a dati ben precisi, come indicato dallo stesso esperto nella sua richiesta di rettifica.
“Doshi (Fraiman J et al. Vaccine 2022;40:5798–805) ha mostrato, nei trial randomizzati che hanno fatto registrare i vaccini Moderna e Pfizer, che l’eccesso di rischio di eventi avversi gravi di speciale interesse/AESI (rispetto al livello di base di tali eventi nei gruppi di controllo con placebo) era rispettivamente di oltre 2 e 4-5 volte più alto della riduzione di rischio per ricoveri COVID che si era avuto nei vaccinati rispetto ai gruppi non vaccinati. Dunque il carico per i sistemi sanitari non era ridotto nei vaccinati“, puntualizza Donzelli, specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione.
DONZELLI: I DATI SU TRIAL MODERNA E PFIZER
Il dottor Alberto Donzelli ha messo a disposizione de IlSussidiario.net i dati cui fa riferimento. Per quanto riguarda il trial Moderna sui vaccini Covid: “Eccesso di rischio di AESI gravi nei vaccinati 15,1 per 10.000 partecipanti; riduzione di rischio di ricoveri COVID-19 nei non vaccinati 6,4 per 10.000 partecipanti; il rapporto tra i due è (15,1/6,4=) 2,36, dunque gli AESI gravi attribuibili al vaccino Moderna risultano oltre 2 volte più dei ricoveri evitati“. Per quanto concerne, invece, il trial Pfizer: “Eccesso di rischio di AESI gravi nei vaccinati 10,1 per 10.000 partecipanti; riduzione di rischio di ricoveri COVID-19 nei non vaccinati 2,3 per 10.000 partecipanti; il rapporto tra i due è (10,1/2,3=) 4,39, dunque gli AESI gravi attribuibili al vaccino Pfizer sono oltre 4 volte più dei ricoveri evitati“. In relazione invece alla dichiarazione “Sono stati di più nei soggetti vaccinati rispetto ai non vaccinati, ma l’aumento non arriva alla significatività statistica” ha precisato che il riferimento è “eventi avversi gravi totali o serious adverse events, che nel trial Pfizer sono risultati superiori nei vaccinati rispetto al rispettivo gruppo di controllo dei non vaccinati (+36%, statisticamente significativo), mentre nel trial Moderna l’aumento di eventi avversi gravi totali nei vaccinati (+6%) non ha raggiunto la significatività statistica. Al contrario, l’insieme degli AESI associati nei trial ai vaccini Pfizer e Moderna risulta aumentato in modo significativo rispetto ai gruppi di controllo (+43%)“.
“SERVE APPROFONDIMENTO SCIENTIFICO URGENTE”
Opportune precisazioni vanno fatte anche riguardo la mortalità, al cui proposito il dottor Alberto Donzelli ha spiegato che “l’ISS riporta solo i dati di mortalità da COVID-19, senza specificare che è solo questa la mortalità di cui parla, né ricordare sempre che si tratta di una piccola parte della mortalità totale“. Comunque, “è vero che i dati ufficiali inglesi nel 2022 mostrano una forte tendenza all’aumento dei tassi relativi tra i vaccinati nei mesi da gennaio a maggio (nel 2021 era tutt’altro), e si attende la pubblicazione dei mesi successivi“. Infine, ha evidenziato che “nei vaccinati con 3 dosi la mortalità totale complessiva è ancora minore rispetto ai non vaccinati anche nel maggio 2022, ma la tendenza all’aumento in tutte le classi di età è forte e richiederebbe un urgente approfondimento scientifico, che non escluda le voci scientifiche critiche come finora è accaduto“.