L’Italia non dovrà più combattere per difendere le proprie eccellenze alimentari da “imitazioni indebite”. Gli annosi casi del Prosecco e dell’Aceto Balsamico di Modena, insidiati dai “concorrenti” croati, sloveni e ciprioti, dovrebbero appartenere al passato. E questo grazie all’accordo raggiunto a Bruxelles sul nuovo testo unico europeo sulle produzioni Dop e Igp. Un accordo sofferto, ottenuto grazie al via libera dei negoziatori del Consiglio, ovvero del Ministro spagnolo Luis Planas, presidente di turno del Consiglio Agrifish, e della Commissione, rappresentata dal Commissario Janusz Wojcechowski.



“Grazie al forte mandato negoziale del Parlamento – rivendica Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento -, il nuovo testo normativo, che entrerà in vigore nei primi mesi del 2024 dopo i passaggi formali in Parlamento e Consiglio, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico”. Come? “Rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori” risponde De Castro, che spiega in dettaglio le misure adottate: “Nel documento introduciamo l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore ed eliminiamo una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre IG, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia. Viene, infatti, chiarito come le richieste di registrazione di menzioni tradizionali come quella del Prosek non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.



Ma non solo. “I prodotti Dop e Igp – prosegue l’eurodeputato Pd – beneficeranno di protezione ex-officio anche sul fronte dei domini internet, con un sistema di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti”. E ancora, è prevista anche l’estensione delle tutele in un raggio d’azione più ampio rispetto a quello che pertiene ai singoli prodotti. “Nel caso in cui le IG siano utilizzate come ingredienti – afferma De Castro -, sarà necessario informare il relativo consorzio dell’utilizzo del prodotto”.

Inoltre, “gli Stati membri che lo vorranno – continua De Castro -, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela, a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, tra cui tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, la programmazione produttiva con piani fino a sei anni e la promozione del turismo IG, esemplificando anche le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”.



Viene poi messa la parola fine a uno dei punti più discussi del regolamento: il ruolo dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, l’Euipo: “Abbiamo chiarito – dichiara De Castro – che dovrà essere consultivo e solo relativo a questioni amministrative, mentre l’interlocutore dei produttori resterà la Commissione Ue, così da consolidare il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”.

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