Dopo avere pompato per giorni e giorni il tragico assassinio di Giulia Cecchettin, i media italiani si sono precipitati a rilanciare all’unisono la notizia che suo padre Gino ha contrattualizzato un’agenzia di comunicazione inglese esperta in pr, scrittura e “gestione della narrazione mediatica” per meglio assisterlo nel suo progetto di costruire una fondazione che intende lottare contro il femminicidio e il patriarcato.
È capitato già diverse volte che una famiglia che abbia perso un figlio per un grave incidente o una malattia rara abbia dato vita ad un centro di ricerca o a una fondazione in memoria del congiunto scomparso. In qualche caso scoprendo anche i vantaggi delle raccolte fondi.
Di Gino Cecchettin se ne conoscono due: l’autore di frasi sessiste alquanto imbarazzanti scritte sul proprio profilo social ora fatto sparire dalla rete e l’autore di un’orazione funebre talmente profonda e commovente che il ministro dell’Istruzione l’ha fatta diffondere in tutte le scuole. Chissà che non ci sia stata già la mano dell’agenzia inglese, visti i precedenti letterari di cui si mormora.
Sia quel che sia, di fronte a quella che si annuncia come la crisi degli influencers grazie alle topiche dei Ferragnez, ci troviamo ora di fronte a un padre che invece di chiudersi in un dignitoso silenzio ha deciso di mettere la sua tragedia al servizio della battaglia contro il patriarcato, adeguatamente supportato da specialisti in grado di gestirne la presenza sui social e in tv, e anche di svolgere il ruolo di ghost writer per eventuali libri e fiction.
Coraggio: mentre il tormentone gender comincia a mostrare la corda (vedi crollo in borsa di Disney e di Budweiser per aver esagerato nel promuovere la causa LGBTQ), ci dobbiamo ora preparare a sorbirci la battaglia anti-patriarcato che l’agenzia specializzata farà pronunciare ad uno sfortunato e inconsapevole padre che ha deciso di cavalcare i marosi di social media e mass media.
Che il povero Cecchettin sia inconsapevole delle dinamiche della comunicazione, lo si comprende dalla fretta che ha avuto nel dare lo strano annuncio dell’incarico ad una agenzia specializzata, che semmai andava fatto ex-post.
Da ora in poi, infatti, sarà noto a tutti che lui impersonerà una sceneggiatura scritta da altri, togliendo ogni autenticità alla sua battaglia.
Del resto, come può essere autentica una battaglia contro un patriarcato del tutto inesistente, specie in Italia?
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