Per il terzo appuntamento al Meeting di Rimini 2020 sul talk show live “Dopo il Covid #quellicheripartono” il titolo scelto fa già intuire l’obiettivo del dialogo tra i vari ospiti presenti in collegamento: «come sta la Terra?» ed è subito la salute del nostro Pianeta a sbarcare affianco all’emergenza pandemica come urgenti sfide per l’immediato futuro. Tra gli altri, si sono svolti gli interventi di Giovanni Arletti, Presidente Chimar; Andrea Baccarelli, Dipartimento di Environmental Health Sciences, Columbia University; Andrea Bellavia, Ricercatore di Statistica Ambientale, Harvard University; Enrico Giovannini, Portavoce ASviS; Carlin Petrini, Fondatore di Slow Food; Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola; Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto; Carlo Tamburi, AD Enel Italia; Yasmine von Schirnding, Environmental Health Sciences, Columbia University. Da Greta Thunberg alla Laudato sì di Papa Francesco, dall’inquinamento all’ecologia integrale, il tema di oggi nel talk show live condotto da Massimo Bernardini ed Enrico Castelli – con in studio al Meeting di Rimini il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini – è scaturito da un unico punto d’origine «“Come sta la terra?” Sembra un tema passato in secondo piano, di fronte a questa emergenza planetaria, ma in realtà molti osservatori ritengono che il Covid 19 documenti proprio il rapporto sbagliato fra l’uomo e l’ambiente».



TALK SHOW MEETING 2020: L’ECOLOGIA INTEGRALE

A partire dallo spettacolare quanto inquietante video in “time lapse” realizzato dai satelliti della Nasa, è Realacci a prendere la parola e spiegare come anche in tempo di crisi economica non bisogna abbandonare il tema dell’ambiente. Il prof. Baccarelli assieme alla collega Jasmine Von Schrinding presenta lo studio sulle condizioni ambientali che influiscono sulla salute dell’uomo, sulla scia di quanto ripete spesso Papa Francesco «non si può essere sani in un ambiente malato». Cambio di scena, si torna in Italia e in particolare a Taranto dove la giornalista Simona Gallo presenta le difficoltà sulla cura del territorio assieme all’aiuto e testimonianza dell’Arcivescovo Filippo Santoro. Dalla Puglia alla Lombardia, il “caso Taranto” mostra come la drammaticità della dialettica lavoro/ambiente/salute in realtà riguardi la storia di molti territori, per esempio la Lombardia e Milano in particolare su come ha affrontato il problema in questi anni. Tamburi, l’assessore Cattaneo e ancora Realacci presentano il loro commento a riguardo, non prima di aggiunge un tassello fondamentale, ovvero la qualità dell’abitare nelle nostre città, che diventeranno sempre più popolose e per una parte degli abitanti potenzialmente inospitali (qui interessante il parere di Mario Abbadessa di Hines). Chiosa finale sullo smart working e il rapporto delle città con le nuove sfide del coronavirus («l’1% della popolazione mondiale lascia le campagne. La previsione è che nel 2045 2 persone su 3 nel mondo vivranno in città», spiega Realacci) ma anche sulla richiesta di maggiori attenzioni sull’ambiente dai ragazzi di Greta Thunberg e Friday For Future: «il richiamo è importante ma insegue la sfida ancora più ampia lanciata dal Papa con l’enciclica Laudato sì», sottolineano Bernardini e Vittadini introducendo il concetto di ecologia integrale. Papa Francesco parla di “sviluppo sostenibile e integrale” ma sempre mostrando come tutti i problemi sono collegati l’uno all’altro: per questo l’ecologia integrale è legata a doppio filo ai temi di sussidiarietà e sostenibilità laddove si insiste su «responsabilità personale verso gli altri e verso il pianeta».

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