Sussidiarietà e Sostenibilità sono le due parole chiave messe a tema durante il quinto appuntamento del talk show live “Dopo il Covid #quellicheripartono” al Meeting di Rimini 2020. Due parole che rappresentano il filo conduttore di tutti i talk in programma e che ora si vuole capire di più nella loro concreta portata. Secondo la consueta forma stimolante e dinamica, hanno offerto il loro contributo Franco Bassanini, Presidente Fondazione Astrid; Alberto Brugnoli, Economista, Università degli Studi di Bergamo; Giacomo Ciambotti, Research fellow ALTIS, Università Cattolica e E4Impact Foundation; Chiara Giaccardi, Sociologa, Università Cattolica del Sacro Cuore; Enrico Giovannini, Portavoce ASviS; Mauro Magatti, Sociologo, Università Cattolica del Sacro Cuore; Massimiliano Monetti, Presidente Confcooperative Abruzzo; Nando Pagnoncelli, Sondaggista, Amministratore Delegato Ipsos; Riccardo Ribera D’Alcalà, Direttore generale, Direzione generale delle politiche interne del Parlamento europeo; Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà; Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. A Massimo Bernardini e Enrico Castelli il compito di condurre il dialogo.



Il dibattito si apre con il racconto illuminante dell’epidemiologo Luis Eugenio de Souza, Professore dell’Università di Bahia. E’ proprio dal Brasile, uno dei Paesi maggiormente colpito della pandemia, che arriva un chiaro esempio di sussidiarietà in atto: la società civile, attraverso il “fronte per la vita” ha avanzato una serie di proposte per far fronte alla pandemia che sono state accolte in grande misura dal governo. Ma dalla sussidiarietà come si arriva alla sostenibilità? E’ questa la domanda che nasce spontanea e alla quale i relatori offrono interessanti spunti di risposta. Sostenibilità non è una parola vuota, come sottolinea Giovannini, ma si arricchisce di nuovi contenuti: crescita, qualità, capacità di attrarre investimenti. Altro elemento interessante evidenziato da Pagnoncelli, gli italiani cominciano a praticarla concretamente. Il talk si arricchisce di altri esempi di sussidiarietà in atto, dalle piantagioni di caffè in Ecuador alla “rete dei borghi” in Abruzzo, fino all’emporio della solidarietà di Garbagnate; esempi che offrono lo spunto per approfondire il ruolo del terzo settore e dei corpi intermedi. Che ruolo hanno le ONG Occidentali nel promuovere queste esperienze dal basso? Come gli Italiani vivono la loro partecipazione ai corpi intermedi? Che sensibilità ha la politica italiana verso il terzo settore? Bassani, Giaccardi, Magatti Brugnoli, Vittadini e Zamagni si sono confrontati su questi temi a 360°, sottolineando l’importanza sociale ed economica che un modello di sviluppo sussidiario e sostenibile assume nel contesto attuale. Una cosa è emersa con chiarezza: il terzo settore e i corpi intermedi non sono obsoleti, come tanti pensano, ma, al contrario, rappresentano uno dei punti su cui fondare la ricostruzione economica e sociale e una rinnovata “generatività”.



Il cerchio si chiude con un ultimo tassello: sussidiarietà non vuol dire assenza di Stato o rifiuto dell’Europa, ma che ogni soggetto sociale e istituzionale svolga seriamente il suo ruolo. Di grande aiuto nel chiarire questo punto è stato il contributo di Ribera D’Alcalà. Il direttore generale del Parlamento Europeo ha offerto un illuminante esempio di cooperazione virtuosa tra diversi soggetti e Stati durante l’emergenza sanitaria. Come ultimo contributo, ma non per questo meno interessante, Ciambotti ha condiviso con il pubblico virtuale i passi fino ad ora svolti dai 2000 giovani che hanno risposto all’invito del Papa all’Economy of Francesco. Un chiaro esempio, conclude Vittadini, di come il Santo Padre non si limiti a indicare la via per raggiungere un progresso integrale e inclusivo, ma stia anche costruendo un nuovo soggetto che sia in grado di percorrerla.