Gianluigi Paragone, leader di “Italexit”, è intervenuto sulle colonne de “Il Tempo” (edizione di domenica 11 dicembre 2022) per commentare la situazione legata alla corruzione in Qatar, ma non solo. Il politico ha innanzitutto sottolineato come i giornali abbiano dato grande risalto all’indagine promosso dalla Procura federale belga, finalizzata a far luce sul sospetto che “uno Stato del Golfo abbia cercato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”.



I soldi che giravano erano tanti, ricorda Gianluigi Paragone: “Migliaia di euro accatastati in sacchi e conservati in casa sono bastati per fare scattare fermi e arresti con le accuse di corruzione e di riciclaggio. Mazzette e regali dalla monarchia del Qatar per ribaltare la narrazione dominante; soldi per parlare bene dei passi avanti compiuti in tema di diritti umani e dei diritti dei lavoratori. E allora chi meglio dei compagni socialisti, chi meglio di ex sindacalisti, chi meglio della rete di ong dai nomi meravigliosi per contrastare una realtà fatta di centinaia di operai morti sui cantieri del circo mondiale o lavoratori sfruttati, malpagati e maltrattati”.

GIANLUIGI PARAGONE CHIEDE LA VERITÀ SU PFIZER E L’UE: “QUALCUNO HA PAURA DI DIRLA?”

Nel prosieguo della sua riflessione su “Il Tempo”, Gianluigi Paragone ha precisato: “Siamo sicuri che nelle prossime ore non mancheranno altri particolari dettagli sulla presunta corruzione e su altre regalie […]. Una strana vocina, però, mi impone di essere doppiamente cinico. Innanzitutto, sul mondo delle ong tanto care alla Sinistra e al suo salotto di giornalisti, intellettuali e artisti vari: possibile che nessuno avesse mai visto nulla? Una domanda, un dubbio… Nulla”.

Per poi passare, come l’ha definita lo stesso Gianluigi Paragone, alla “seconda cattiveria: quando avremo la possibilità di conoscere tutta la verità sul pressing lobbistico delle multinazionali in Europa? Per esempio, sulla vicenda dei vaccini e della trattativa che ha consentito a Big Pharma di fare profitti enormi, quando sapremo il contenuto degli sms tra la famiglia von der Leyen e i vertici di Pfizer? […] Un articolo pubblicato dal New York Times rivelò che la presidente della Commissione europea e l’amministratore delegato di Pfizer si erano scambiati messaggi di testo e telefonate sugli acquisti di vaccini contro il Covid-19 per i Paesi Ue. Messaggi dei quali non si è saputo più nulla. Qualcuno ha paura della verità sulla negoziazione tra Commissione europea e Big Pharma?”.