Come l’Istat ha certificato ancora una volta, anche nel 2022 sono aumentate le persone in povertà assoluta nel nostro Paese: oltre 5.600.000 persone (9,7% dal 9,1% del 2021). Un dato particolarmente preoccupante è il numero dei minori (quasi 1.300.000) e l’incremento delle famiglie composte da tre persone, cresciute all’8,2% dal 6,9% dell’anno precedente. L’aumento dei prezzi ha aggravato la situazione delle categorie più fragili: famiglie monoreddito e con figli, persone con lavori precari, chi purtroppo lavora nel sommerso e non gode di sussidi, chi già a stento arrivava a fine mese e ora soffre pesantemente l’aumento dei generi alimentari e delle tariffe. Una situazione, peraltro, ben presente anche al nostro Governo, tanto che già la premessa alla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) presentata lo scorso 30 settembre così si concludeva: “In sintesi, in una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall’onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili. Il Governo ha optato per misure che affrontino i problemi più impellenti del Paese – l’inflazione, la povertà energetica e alimentare, la decrescita demografica”.
Banco Alimentare anche nell’anno in corso riuscirà a distribuire oltre 110.000 tonnellate di alimenti, grazie alla rete di oltre 7.600 enti caritativi diffusi su tutto il territorio nazionale che offrono aiuto alimentare a 1.750.000 persone in difficoltà. Parte di questi alimenti sono recuperati dalla catena agroalimentare e salvati dallo spreco; parte è donato dai cittadini in occasione soprattutto della Giornata nazionale della Colletta alimentare – e quella appena conclusa ha visto una grande partecipazione di popolo con una raccolta di circa 7.500 tonnellate. Infine, ma non certo ultimo per importanza, parte derivano da apposite produzioni di beni alimentari destinate alla distribuzione gratuita agli indigenti finanziate da un apposito Fondo Nazionale e da uno equivalente europeo.
Per far sì che questa “catena di solidarietà” possa continuare a essere efficace è richiesto a Banco Alimentare di lavorare per costruire relazioni sempre più solide sia con i soggetti della filiera agroalimentare, sia con le istituzioni pubbliche. A quest’ultimo proposito valutiamo positivamente che nel disegno di legge di Bilancio per il 2024 siano destinati 50 milioni al Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti. Si tratta di un importo decisivo, sebbene minimale, per poter continuare a disporre almeno per il prossimo anno di quantità di beni adeguate al bisogno crescente che registriamo. Non possiamo non rilevare come sarebbe importante definire una misura strutturale anche per i prossimi anni, in considerazione di una situazione della povertà assoluta ormai chiaramente strutturale e non determinata dalle emergenze, se si pensa che quindici anni fa le persone in povertà assoluta erano un terzo di quelle rilevate nel 2022.
Nel contempo, però, non possiamo non esprimere apprezzamento per l’operato di tutti coloro che hanno fortemente sostenuto e finalizzato questa proposta che auspichiamo non solo trovi conferma nell’approvazione finale, ma, ci piace sperare, anche qualche ulteriore miglioramento. Siamo convinti, infatti, che il Fondo Nazionale costituisca lo strumento di aiuto alla povertà alimentare non solo economicamente più efficiente, ma anche socialmente più inclusivo, capace di raggiungere e sostenere tanti “invisibili”. L’aiuto alimentare distribuito in modo capillare sul territorio – servizi di mensa, distribuzione di pacchi, empori sociali, distribuzione tramite unità di strada, distribuzione domiciliare – di fatto è occasione sempre di momenti di socialità, di relazione e dello stabilirsi di rapporti di amicizia, risposta alla solitudine e al senso di abbandono che tanto affligge la nostra società.
“I poveri sono persone, hanno volti, storie, cuori e anime. Sono fratelli e sorelle con i loro pregi e difetti, come tutti, ed è importante entrare in una relazione personale con loro” (dal messaggio di Papa Francesco per la VII giornata mondiale dei poveri). Le istituzioni conoscono il bisogno, gli enti sul territorio conoscono la persona bisognosa e questo è elemento fondamentale di inclusione sociale. Per questo l’alleanza tra istituzioni e terzo settore è modalità indispensabile per sostenere, uno ad uno, coloro che sono in difficoltà.
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