Silvia Gaggini, moglie di Davide Paitoni, l’assassino di Varese del figlio Daniele, di appena sette anni, ha rilasciato un’ampia intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, nella quale ha puntualizzato di essere stata aggredita dall’uomo. Questo il suo racconto: “Sono certa di aver gridato dicendogli ‘Cosa stai facendo?’ e lui mi ha risposto ‘Ti ho voluto dare una lezione’. Si trattava di un coltello da cucina per il taglio della carne. Lo ricordo perfettamente, perché è uno dei coltelli che utilizzavamo quando vivevamo insieme”.
La donna ha voluto puntualizzare che “Davide aveva richiesto espressamente che fossi io a portare il bambino. Per il giorno di Capodanno gli accordi prevedevano che io portassi Daniele da lui alle 13. L’ho accompagnato alle 13 precise fino alla porta dell’abitazione dove Davide era ai domiciliari e gliel’ho consegnato. In quel momento ci siamo limitati ai saluti formali, Davide mi ha augurato buon anno”. Nulla, insomma, che lasciasse presagire la cruenta strage poi palesatasi nelle ore successive.
DAVIDE PAITONI, IL RACCONTO DELLA MOGLIE: “MI HA RAGGIUNTO VELOCEMENTE E MI HA COLPITO AL VOLTO”
Malgrado la sua ritrosia a lasciargli il figlio, la moglie di Davide Paitoni ha dichiarato al “Corriere della Sera” che, in seguito all’autorizzazione del giudice che concedeva a Davide di poter tenere con sé il figlio, “i nostri rispettivi avvocati di volta in volta si accordavano circa gli orari in cui il padre poteva tenerlo con sé. Personalmente ho tentato di limitare queste visite, perché ritenevo che l’abitazione dov’era ai domiciliari non fosse idonea ad ospitare un bambino per molto tempo, anche perché non poteva uscire e doveva rimanere per lunghi periodi in quello spazio angusto. Tuttavia, durante le festività di fine anno ho dovuto sottostare alle decisioni prese dai legali”.
Così, si è arrivati al drammatico epilogo: alle 18.23 Silvia ha inviato un messaggio WhatsApp a Paitoni, chiedendogli se tutto stesse procedendo per il verso giusto, senza ottenere tuttavia risposta alcuna. Poi, alle 21.47 “ho ricevuto un WhatsApp audio di Davide che mi diceva: ‘Ho avuto una bella giornata con Daniele, te lo sto riportando'”. A quel punto, la donna è scesa in strada e Davide Paitoni la aspettava fuori dalla sua macchina con il baule aperto: “Daniele è nascosto dall’altra parte dell’auto”, le avrebbe detto, per poi colpirla in maniera repentina: “Mi ha raggiunto velocemente e mi ha colpita al volto. Ho pensato che mi stesse picchiando con le mani. Solo quando mi ha colpito al petto ho realizzato che stava usando un coltello. Ho tentato di fuggire gridando e chiedendo aiuto e mentre ero di spalle sono stata colpita di nuovo. A quel punto sono fuggita e lui è salito in macchina e si è allontanato”.