CHI ERA DORA FABBO, PRIMA MOGLIE DEL GENERALE DALLA CHIESA?

Chi è stata Dora Fabbo, la prima moglie di Carlo Alberto dalla Chiesa? Questa sera Canale 5, in prossimità del prossimo 3 settembre -data in cui ricorrerà il 41esimo anniversario della brutale uccisione di Carlo Alberto dalla Chiesa e della sua seconda consorte, di cui oggi parliamo in un pezzo a parte- riproporrà la bella fiction tv in due puntate “Il Generale dalla Chiesa”, diretta da Giorgio Capitani e in cui viene raccontata l’eroica vita di uno dei più valorosi esponenti dell’Arma dei Carabinieri nonché prefetto. E in questa produzione del 2007, in cui Giancarlo Giannini interpreta il ruolo di dalla Chiesa e Francesca Cavallini invece Emanuela Setti Carraro (la donna che sarò con lui fino alla fine e morirà nell’attentato del 1982), una grande importanza lo riveste pure il personaggio reale i cui panni vengono vestiti da Stefania Sandrelli.



Ma cosa sappiamo della vita di Dora Fabbo, prima moglie di Carlo Alberto dalla Chiesa e madre di tre figli, Rita, Nando e Simona, e del suo rapporto con l’uomo al cui fianco rimase per oltre trent’anni? Il futuro Generale e Dora si conobbero in quel di Bari (dove si era pure laureato in Giurisprudenza e poi in Scienze Politiche): dopo aver militato nell’esercito regio, dalla Chiesa abbracciò la causa della Resistenza partigiana e conobbe la ragazza che a sua volta, come lui, era figlia di un ufficiale dei Carabinieri. I due si sposeranno nel 1946, una volta finito il secondo conflitto mondiale, e un anno dopo arriverà la primogenita Rita (nata a Casoria); nel 1949 i due diventeranno genitori per la seconda volta con la venuta al mondo di Nando a Firenze mentre nel 1952, sempre nel capoluogo toscano, nascerà Simona. Il loro matrimonio durerà purtroppo solo fino al 1978 quando a Torino la Fabbo morirà stroncata all’improvviso da un infarto in casa.



RITA DALLA CHIESA, “MIA MAMMA SE NE ANDO’ PER LA PAURA DI…”

La morte di Dora Fabbo rappresenterà un duro colpo per il Generale dalla Chiesa e il cui dolore sarà parzialmente alleviato solo dall’ingresso nella sua vita di Emanuela Setti Carraro, una donna di 30 anni più giovane di lui e che tuttavia sarà sua consorte solo per 54 giorni: dopo le nozze del luglio 1982, entrambi moriranno nell’attentato di Via Carini a Palermo di quello stesso anno. Il ricordo della madre e del giorno della sua morte è molto toccante nelle parole di Rita dalla Chiesa: “Quel giorno l’avevo sentita alle due e stava bene, poi… Partii di corsa per Torino e a ogni autogrill mi fermavo per chiamare a casa ma mi rispondeva un ufficiale dei Carabinieri” aveva raccontato. “Credevo di poterla trovare viva al mio ritorno: quando sono arrivata ho scoperto che era morta e mio papà le diceva ‘Doretta, è la prima volta che ti chiamo e non mi rispondi’…”.



La scomparsa a soli 52 anni della madre sarà un duro colpo per Nando e Rita dalla Chiesa ma pure per il papà Carlo Alberto: a detta della figlia fu anche l’estremo senso dello Stato del Generale a “costare tanto al cuore di mia mamma, lei se ne andò per paura” ha ricordato in un’altra circostanza la oggi 76enne conduttrice. “Lei stava davanti alla tv tutte le sere per sentire le notizie su nostro papà: per me è stato uno shock vero” aveva aggiunto, spiegando che purtroppo la morte tragica del genitore era qualcosa che, in un certo senso, ci si poteva aspettare mentre quella della madre no. Un altro ricordo straziante è quello relativo al diario che papà Carlo Alberto prese a scrivere dopo che la moglie se n’era andata e di cui ha rivelato alcuni dolorosi estratti. “La mia Doretta a me ha dato tutto, nel senso più pieno, più bello, più sano (…) Chi avrebbe detto, Doretta mia, che proprio quel cuoricino così innamorato del suo sposo, del suo uomo, del suo Carlo, così vivo e capace di darmi tanta felicità, avrebbe ad un tratto ceduto al tormento di una vita condotta tra tanti sacrifici. E per colpa mia. Tu non dicevi nulla, tu ti maceravi dentro e soffrivi senza una parola perché il tuo Carlo non avesse sosta”.