Giungono aggiornamenti circa la tragica morte di Dora Lagreca, ragazza di appena 30 anni deceduta a Potenza nella notte tra venerdì e sabato dopo un volo di dodici metri dal quarto piano della palazzina in cui abitava unitamente al suo compagno, Antonio Capasso. Proprio il fidanzato della giovane ha allertato i soccorsi e ha raccontato ai carabinieri di avere provato a fermare la sua dolce metà prima che questa si gettasse dalla ringhiera, senza tuttavia riuscirci.



Capasso è ora indagato per “istigazione al suicidio“, ma pare che l’ipotesi degli investigatori non convinca la famiglia della giovane, che esclude il suicidio e chiede la verità sulla morte della trentenne. Lo affermano i parenti di Dora attraverso il loro avvocato difensore, Revinaldo Lagreca, evidenziando apertamente che “non c’era alcuna sintomatologia che potesse far pensare a un suicidio”.



DORA LAGRECA, MORTA A 30 ANNI CADENDO DAL 4° PIANO: COSA È ACCADUTO

La morte di Dora Lagreca, giovane di trent’anni precipitata dal quarto piano a Potenza alle 2.30 di sabato scorso dopo una lite animata con il fidanzato, è ancora avvolta nel mistero. L’assistente scolastica, nativa di Arenabianca, frazione appartenente al Comune di Montesano della Morcellina (Salerno), è caduta nel vuoto per dodici metri dalla sua mansarda di via Di Giura, sbattendo prima la testa contro un’antenna parabolica e atterrando poi sul prato del cortile del palazzo. Il suo decesso è sopraggiunto a due ore di distanza dall’accaduto, presso l’ospedale San Carlo.



Come riporta il “Corriere della Sera”, il compagno della ragazza ha raccontato ai carabinieri, diretti dal capitano Alberto Calabria, i motivi connessi alla furibonda discussione avvenuta tra i due, aggiungendo che, a un certo punto, lei avrebbe minacciato di buttarsi giù. L’uomo non è indagato e ha riferito, nel corso dell’interrogatorio di cinque ore al quale è stato sottoposto, di avere provato ad afferrare Dora proprio mentre questa stava scavalcando la ringhiera del terrazzino della mansarda, senza tuttavia riuscire a salvarla.

MORTE DORA LAGRECA, LA PROCURA: “AL MOMENTO NON È IL CASO DI FARE ALCUNA IPOTESI”

A quel punto, in base alla ricostruzione dei fatti eseguita dal “Corriere”, il ragazzo avrebbe assistito inerme e terrorizzato alla caduta di Dora Lagreca e si sarebbe fiondato per le scale, a piedi nudi, per provare a soccorrerla. Ha quindi chiamato i soccorritori del 118, che, nonostante gli sforzi profusi, non sono riusciti a strapparla alla morte. Francesco Curcio, capo della procura di Potenza, ricorda come le indagini siano attualmente in corso e, di conseguenza, “non è il caso di fare alcuna ipotesi. Stiamo ancora cercando di capire quello che è accaduto in quelle ore”.

Una prima svolta in tal senso potrebbe verificarsi martedì 12 ottobre, quando è in programma l’autopsia sul corpo della giovane, che potrebbe aiutare a chiarire le dinamiche della tragedia, peraltro materializzatasi a seguito di una serata trascorsa in compagnia con alcuni amici, raggiunti in pizzeria da Dora Lagreca e dal suo ragazzo. Poi, al rientro a casa, qualcosa ha generato un diverbio tra i due: agli inquirenti, adesso, il compito di chiarire tale, fondamentale aspetto.