La morte di Dora Lagreca, 30enne precipitata dal balcone della sua casa di Potenza la notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021, è ancora un giallo. Secondo l’avvocato della famiglia, le evidenze relative alla caduta della giovane dal quarto piano del palazzo in cui viveva con il fidanzato sarebbero incompatibili con un quadro suicidario e la vittima non si sarebbe data alcuno “slancio”. A rendere ancora più sospetto quel drammatico salto nel vuoto, il fatto che Dora Lagreca, stando al legale, sarebbe caduta “a candela” e cioè in posizione verticale.
Lo riporta Il Corriere del Mezzogiorno, secondo cui il gip avrebbe disposto indagini integrative e chiesto due nuove consulenze per chiarire l’esatta dinamica. I familiari della vittima si sono opposti all’istanza di archiviazione avanzata dal pm e, secondo la tesi dei consulenti di parte, sul corpo ci sarebbero segni non riconducibili alla caduta. La sera della morte, prima di precipitare dal balcone Dora Lagreca avrebbe litigato con il fidanzato, presente in casa al momento della tragedia e indagato per istigazione al suicidio nell’ambito dell’inchiesta aperta sul caso della 30enne. L’uomo avrebbe confermato la lite, sostenendo però che la giovane si sarebbe lanciata volontariamente dal quarto piano.
Morte di Dora Lagreca: nuove consulenze per chiarire cosa è successo
L’avvocato Renivaldo Lagreca, che con la collega Cristiana Coviello assiste la famiglia di Dora Lagreca, riporta lo stesso quotidiano, ha precisato che il gip ha disposto in particolare una consulenza fisico-balistica e una medico legale nell’ambito dell’attività integrativa di indagine sulla morte della 30enne avvenuta nel 2021 a Potenza. La speranza dei legali è che gli accertamenti si eseguano in sede di incidente probatorio, formula che consentirebbe la partecipazione dei consulenti dei familiari di Dora Lagreca e dello stesso indagato.
Il nodo chiave da sciogliere è proprio la dinamica della caduta: “I rilievi scientifici della polizia e dei carabinieri hanno confermato che è avvenuta in modalità a candela – ha dichiarato l’avvocato –, significa che non c’è stato slancio, non c’è stato distacco dal fabbricato ma è caduta in maniera dritta“. A questo si sommerebbe un altro aspetto da chiarire, cioè una incongruenza tra la ricostruzione di Ris e Polizia: il Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri, ha sottolineato ancora il legale, “riconosce che la caduta è avvenuta con il viso rivolto al palazzo” mentre per la Polizia Dora Lagreca sarebbe caduta con le spalle rivolte allo stesso.