A “Quarto Grado”, trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi, si è parlato della morte di Dora Lagreca, la giovane morta tragicamente tre settimane fa a Potenza cadendo dal balcone posto al quarto piano della palazzina in cui abitava il suo ragazzo, Antonio Capasso. In particolare, il programma ha raccolto due testimonianze esclusive di una coppia di giovani che non aveva rapporti diretti con Dora e Antonio per motivi di gelosia: pare infatti che la ragazza mal sopportasse il legame di conoscenza esistente tra la sua dolce metà e quella donna.



Come ha riferito l’attuale compagno di quest’ultima, Dora e Antonio si erano imbucati alla festa organizzata presso un locale della città: i due, arrivati sul posto, non figuravano fra le persone aventi diritto ad accedere all’interno della struttura, ma l’addetto alla gestione degli ingressi ha aggiunto una prenotazione a nome loro presso un tavolo riservato a un’altra coppia, che non era ancora arrivata. Si trattava proprio dei due testimoni rintracciati da “Quarto Grado”, i quali, recatisi sul posto, hanno scoperto con dispiacere quanto era appena accaduto.



DORA LAGRECA, TESTIMONI: “NEL LOCALE ERANO AFFIATATI. RIDEVANO, SCHERZAVANO E SI BACIAVANO”

Nel corso della trasmissione di Rete 4, il ragazzo ha proseguito la propria narrazione dei fatti che hanno preceduto la tragica morte di Dora Lagreca: “Ci siamo visti nel locale, ma abbiamo continuato la serata senza considerarci a vicenda. Non ci siamo salutati e neppure abbiamo parlato”. Ai presenti, ha ricostruito “Quarto Grado”, Dora sarebbe parsa più affettuosa del solito, forse proprio per gelosia nei confronti dell’altra ragazza che aveva prenotato il locale. “C’è stato uno sguardo infastidito”, ha riferito quest’ultima, poi più nulla.



Nessuna delle persone presenti nel locale, però, ha notato segni di tensione o di nervosismo. Anzi, il giovane intervistato ha ribadito quanto espresso sopra: “Ballavano, ridevano, scherzavano, parlavano con altri ragazzi della nostra comitiva. Erano affiatatati, si baciavano”. Nulla, insomma, che potesse lasciare presagire quel drammatico epilogo di serata nel quale la trentenne ha perso la vita dopo una caduta nel vuoto di dodici metri.