Green pass solo per i vaccinati? Per il professor Giovanni Doria, docente di diritto civile all’univesità di Tor Vergata, la proposta va bocciata. «Se non c’è la legge dello Stato che obbliga alla vaccinazione per il Covid-19, il cittadino è libero di scegliere se vaccinarsi o meno», la premessa nella puntata di ieri di Coffee Break. Poi ha spiegato: «Se però allo stesso tempo, la disciplina in materia di obbligo di green pass, ad esempio, sul luogo di lavoro dovesse essere ancora più restrittiva, e quindi consentire l’accesso solo al dipendente vaccinato o che ha già contratto la malattia, non pure a chi ha scelto liberamente di non vaccinarsi ma si sottopone ai test, produce profili di discriminazione e quindi lì si potrebbero porre problemi di costituzionalità».
Ne ha parlato in risposta alle dichiarazioni di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, secondo cui andrebbero esclusi coloro che non sono vaccinati e si sottopongono a tamponi per ottenere il green pass.
DORIA SULLE “ANOMALIE” DEL GOVERNO DRAGHI
«La situazione è singolare dal punto di vista normativo. Lo Stato non usa la legge per obbligare la vaccinazione, ma sistemi per indurre la vaccinazione», ha proseguito il professor Giovanni Doria, evidenziando quindi quella che è a tutti gli effetti comunque una anomalia. Ma non è l’unica che ha notato. Ha fatto anche l’esempio del DL Infrastrutture, che ha ripreso alcune delle istanze del bocciato ddl Zan. «È stato inserito un emendamento. Intervenendo sul Codice della Strada si vietano sostanzialmente messaggi pubblicitari che possono essere di natura sessista e violenti e allo stesso tempo si vietano messaggi pubblicitari che possano riprodurre stereotipi di genere offensivi. Verso la fine della norma si vietano pubblicità discriminatorie con riferimento all’orientamento sessuale e all’identità di genere», ha spiegato il professor Giovanni Doria.