Dorothea Wierer. Un nome e un cognome divenuti leggenda e che, in questi giorni, hanno trovato il meritato risalto sulle prime pagine dei quotidiani, sportivi e non, e nei titoli d’apertura dei telegiornali nazionali. Sì, perché la stella indiscussa del biathlon azzurro si è regalata una passerella di gloria senza eguali di fronte al pubblico italiano, mettendosi al collo addirittura due medaglie d’oro ai Mondiali in corso di svolgimento ad Anterselva, precisamente nella pursuit e nell’individuale. Successi costruiti con la testa, ancor prima che con il cuore, e caratterizzati da un’encomiabile lucidità di lettura nei momenti salienti delle due prove e dalla sicurezza al poligono, mai sfociata in sicumera e rafforzata dalla consapevolezza dei mezzi a propria disposizione. Così, Dorothea Wierer si è guadagnata il meritato appellativo di “cecchina delle nevi”, contribuendo altresì a conferire la giusta eco mediatica a una disciplina sportiva troppo spesso taciuta dalle televisioni e dalle testate giornalistiche, ma mai come in questi giorni apprezzata dai tifosi italiani.



DOROTHEA WIERER: RECORD INFRANTI E L’OBIETTIVO A CINQUE CERCHI

Dorothea Wierer vince e convince, e non certo solo da questa settimana. Lo testimoniano i numerosi record infranti dalla ventinovenne altoatesina, che con i due nuovi allori iridati è divenuta la terza atleta italiana nella storia delle discipline olimpiche invernali a conquistare almeno tre titoli mondiali individuali, entrando nel ristretto novero a cui appartengono Deborah Compagnoni (3 nello sci alpino) e Stefania Belmondo (4 nello sci di fondo). Wierer ha fatto pari e patta anche con Compagnoni e Isolde Kostner, le uniche fino a questo momento ad aver conseguito un titolo in due edizioni consecutive dei Mondiali, e, ancora, con Compagnoni e Belmondo (due titoli a testa nella medesima edizione). Qualora alle Olimpiadi di Pechino 2022 giungesse un’oro a cinque cerchi, allora Dorothea Wierer diverrebbe la terza azzurra dopo Gerda Weissensteiner (slittino) e Arianna Fontana (short track) ad aver vinto Coppa del Mondo, Mondiali e Giochi olimpici. Intanto, se riuscisse a mettere le mani per il secondo anno consecutivo sulla sfera di cristallo generale, spezzerebbe un tabù che dura dal 2002, anno in cui la scandinava Magdalena Forsberg vinse il suo sesto campionato del mondo di fila. Infine, Dorothea Wierer è la terza atleta al mondo ad aver ottenuto il successo in tutti e 7 i formati di gara del biathlon, primato condiviso con i francesi Martin Fourcade e Marie Dorin.



DOROTHEA WIERER: IL SUO PALMARÈS

Dorothea Wierer è nata a Brunico il 3 aprile 1990. Nazionale italiana dall’età di 17 anni, dodici mesi dopo vince il suo primo oro ai Mondiali giovanili di Ruhpolding, in Germania. Un feeling, quello con la competizione iridata “young”, che prosegue anche nel 2010/2011, in Repubblica Ceca, con tre ori consecutivi conquistati. Fa sua la medaglia d’argento ai Mondiali di Oslo Holmenkollen nel 2016, debuttando nel frattempo alle Olimpiadi invernali del 2014, disputatesi a Sochi, in Russia. Sempre nel 2016, alza al cielo la Coppa del Mondo nell’individuale. La prima medaglia olimpica giunge ai Giochi di Pyeongchang, nel 2018 (bronzo nella staffetta mista). Nel 2019 vince invece un oro ai Mondiali di Ostersund, un argento nella staffetta singola mista e un bronzo nella staffetta mista, agguantando anche la Coppa del Mondo generale e quella di inseguimento. Il resto è storia recente, molto recente, condita dall’auspicio che la collezione di successi e trionfi prosegua ancora a lungo, possibilmente a partire già da questa stagione.

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