Dorothy Johnson Vaughan è stata una brillantissima matematica statunitense afro-americana della NASA. Come le sue colleghe donne di colore era soprannominata ‘computer umano’, questo per la grande capacità di calcolo manuale che le riusciva con grande disinvoltura. Lavorava nella divisione in cui si effettuavano i difficili calcoli per le traiettorie di volo. Sempre in prima linea per la difesa dei diritti delle lavoratrici donne, Dorothy Johnson Vaughan fu la prima donna del gruppo a diventare supervisore alla NACA, compiendo con precisione e affidabilità calcoli molto complessi.



Dorothy viene descritta come una persona molto empatica e coraggiosa; classe 1917 conseguì la laurea con lode in matematica alla Wilberforce University. Prima di prestare i suoi servizi per il governo, la matematica era impegnata coi figli e la famiglia, decise però di stravolgere il suo destino presentando la candidatura per quella che allora era la NACA.



Dorothy Johnson Vaughan, ingegno e coraggio: così ha cambiato la NASA e il ruolo delle donne

Dorothy Johnson Vaughan entrò subito nel gruppo di responsabili, evidentemente le sue capacità non erano passate inosservate e nel giro di poco tempo scalò posizioni. Il primo computer elettronico arrivò alla NACA all’inizio degli anni sessanta e Dorothy dal canto suo capì di doversi adoperare per padroneggiare lo strumento ed insegnarlo alle sue colleghe. Nel corso della sua carriera ha contributo al programma SCOUT e messo al servizio della NASA il suo ingegno, con ventotto anni dietro le quinte alla conquista della corsa allo spazio.



Lavorò dunque al progetto Mercurio, con il lancio di John Glenn, e al progetto Apollo 11, coi primi astronauti sulla Luna. Si spese moltissimo anche per tutelare i diritti delle colleghe facenti parte dell’ente aeronautico, con un occhio di riguardo per le donne della sua divisione. Lottò con coraggio, decisione e perseveranza, finendo spesso per ottenere quanto richiesto, tra riconoscimenti e promozioni varie. “Ho cambiato quello che ho potuto, dove non ho potuto, ho resistito”, avrebbe detto Dorothy a proposito della sua lunga carriera in NASA.