LO SCOOP DE “LA VERITÀ” SULL’INCHIESTA DI PERUGIA: DOSSIER CONTRO LA LEGA SULL’ASSE STRIANO-QUOTIDIANI DI SINISTRA

Non si placa questa “seconda ondata” di scandalo dossieraggi dopo quanto emerso dalle ultime informazioni diffuse dalla Procura di Perugia che da oltre un anno indaga sui presunti documenti e utilizzi illegali della banca dati della Direzione Nazionale Antimafia: secondo quanto scoperto dal procuratore Raffaele Cantone – ha spiegato ieri il quotidiano “La Verità” nel suo scoop – vi sarebbe una lunghissima interazione degli scorsi mesi tra gli indagati dell’inchiesta dossier (l’ex pm Laudati e il sottotenente Pasquale Striano) e alcuni cronisti del quotidiano “Domani” dell’ingegnere De Benedetti.



Il “bersaglio” più frequente presente tra i vari dossier creati (che ovviamente andranno tutti verificati in caso di eventuale processo, ndr) è la Lega di Matteo Salvini: dal processo contro il vicepremier per la vicenda immigrazione fino alla maxi inchiesta sui fondi leghisti in Russia (poi archiviata) e quant’altro. I cronisti avrebbero contattato in più occasioni Striano per ricevere/informarsi sui presunti dossier illeciti: secondo quanto scovato da “La Verità” dalle carte di Perugia, le medesime informazioni giunte ai giornali poi finivano anche alle Procure d’Italia dove poi scattavano le indagini. È lo stesso Cantone a sottolineare nelle carte sui dossieraggi come «emerge un dato inquietante, ovvero la ricorrenza di articoli di giornale concernenti partiti politici o personaggi politici, le cui informazioni sarebbero state acquisite da Striano illecitamente».



LE REAZIONI DELLA LEGA AL NUOVO SCANDALO DOSSIERAGGI: “LA DEMOCRAZIA È IN PERICOLO”

Era ipotizzabile (se non proprio giustificabile) che la reazione della Lega al nuovo “capitolo” dello scandalo dossieraggi non fosse esattamente delle più “serene”: «Inquietanti rivelazioni di stampa dimostrano che il bersaglio preferito dai giornalisti di sinistra era il Carroccio e Matteo Salvini». La nota diffusa ieri dai capigruppo del Carroccio, Romeo al Senato e Molinari alla Camera, punta il dito contro il sistema presunto di legame tra Striano e il “Domani”, ma pone anche il tema del successivo rapporto con alcuni procuratori e, soprattutto, dei potenziali mandanti che potrebbero essere a monte (come del resto già messi nel mirino dalla Procura di Perugia).



Per la Lega è in corso un attacco alla democrazia, profondamente in pericolo se passa “l’idea” che è possibile creare un triangolo tra giornali, investigatori e procure: «Un piano preciso per danneggiare la Lega sembra ormai una cruda realtà che supera ogni fantasia», denuncia Andrea Crippa, vicesegretario del Carroccio identificando nel rapporto (da verificare) tra GdF, magistratura e alcuni giornalisti un “sintomo” di pericolo notevole per la libertà politica e democratica. Da Bagnai a Borghi, dai capigruppo fino ai Ministri, l’intero parterre della Lega si dice scandalizzato da quanto emerge (con prove) nelle carte di Perugia sul tema dossieraggi. Molte però le risposte che ancora mancano nell’inchiesta destinata a far parlare ancora molto nelle prossime settimane: l’indagine ancora non è chiusa e, come avanzato da Cantone, serve capire quale legame d’origine vi possa essere per una mole così abnorme di accessi abusivi e presunti dossier creati.