Non è la prima volta che gli Stati Uniti siano bersaglio di attacchi hacker. Solo poco tempo fa era stato arrestato il presunto colpevole della diffusione di dati segreti del Pentagono qualificati come ‘materiale sensibile e altamente classificato’. Sulla stessa linea anche l’ultima notizia in merito alla vendita di dossiers segreti dell’FBI e militari ad opera di un hacker su un gruppo Telegram. A portare alla ribalta l’accaduto è stato il Financial Times. Quanto pubblicato attiene ad una lista di migliaia di presunti dipendenti dell’FBI, oltre a manuali classificati di aerei da guerra statunitensi e database di dipartimenti di polizia in tutti gli Stati Uniti.



Questo sarebbe solo uno dei tanti gruppi di informatici hacker che si divertirebbero a diffondere dati sensibili degli Usa, senza che se ne conoscano le reali intenzioni se non per le presunte ragioni economiche o connesse comunque a forme di esibizionismo. Non è nemmeno chiara apparentemente la veridicità di quanto messo in commercio.



‘Mercato’ dei segreti Usa: l’indagine del Financial Times

Il Financial Times sta tenendo d’occhio Telegram già da alcuni anni, e avrebbe scoperto l’esistenza di altri gruppi simili a quello da ultimo rinvenuto, in cui si consuma lo stesso mercato di dati segreti Usa. Decine di migliaia sono stati i documenti rinvenuti in queste ‘piazze virtuali’, spaziando da gigabyte di segreti aziendali a comunicazioni private tra le forze dell’ordine americane e le aziende tecnologiche. Insomma telegram si sta trasformando nell’alter ego del dark web, un luogo di ritrovo tra hackers, più o meno sofisticati, che giocano allo scambio di dati sensibili finanziari, documenti personali, account digitali, credenziali e password rubati, oltre che di malware e vere e proprie guide per gli hacker.



Notizia non nuova se consideriamo la già nota attività dei molti criminali informatici che usano questa piattaforma di messagistica anche per aggirare le protezioni poste dal sistema di Intelligenza artificiale ChatGpt. A rendere poi ancora più preoccupante la realtà di Telegram è la facilità con cui si riesce ad accedere a questi gruppi ‘incriminati’ e ad entrare in possesso dei vari dati e documenti carpiti illecitamente.