Storie Italiane ha trattato stamane il caso della dottoressa di Udine che è stata aggredita da un paziente e che negli scorsi giorni è divenuta tristemente famosa a seguito delle foto del suo collo, pieno di lividi, divenuta virale sul web. Giada è la collega della dottoressa aggredita in quel di Udine ed è intervenuta durante l’aggressione. Oggi è stata intervistata dai microfoni di Rai Uno ed ha raccontato la vicenda con tali parole: “Due soggetti sono entrati direttamente in ambulatorio senza triage, che invece è necessario dopo la pandemia”.



“Pretendevano una revisione della medicazione – ha proseguito la dottoressa – che aveva alla gamba e un qualcosa di più, non c’è dato saperlo. Abbiamo accettato di rivedere la medicazione ma poichè non eravamo in grado di discriminarne la causa abbiamo inviato il paziente in pronto soccorso”. Quindi ha continuato: “Il suo accompagnatore si è dimostrato fin da subito aggressivo e dopo minacce fisiche, si è avvicinato minacciosamente al viso della mia collega, alla terza volta le ha messo la manco al collo. Io ho tolto la mano, è stata una stretta di pochi secondi ma di un’entità tale da lasciare tali segni, poi ha tentato di dare un calcio anche a me e poi si è allontanato prima delle forze dell’ordine minacciandoci perchè ci ha detto che sapeva come tornare”.



DOTTORESSA AGGREDITA AD UDINE: “VUOLE LASCIARE IL LAVORO MA…”

Peccato che l’uomo sia attualmente a piede libero: “Questa persona è stato individuato nella giornata stessa ma da quanto ne sappia è a piede libero”, così come purtroppo è previsto dalla legge. Giada ha comunque precisato, in merito al fatto che la sua collega potrebbe lasciare il lavoro: “Non è una cosa che è maturata nell’immediato ma da tempo”, facendo chiaramente capire come il lavoro svolto non soddisfi più la collega, anche per via delle difficili condizioni in cui i medici sono costretti a lavorare negli ospedali italiani.

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