Si rinnova su Rai 3 alle 23.15 di oggi, lunedì 8 febbraio 2021, l’appuntamento con la stagione numero quattro di “Dottori in corsia – Ospedale pediatrico Bambino Gesù”, docu-serie di Simona Ercolani e prodotta da “Stand by me” in collaborazione con Rai Fiction, con la partecipazione straordinaria della conduttrice di “Chi l’ha Visto?”, Federica Sciarelli, la quale, attraverso incontri e interviste ai giovani pazienti, medici e familiari, ripercorre il viaggio verso la guarigione per documentare anche in epoca pandemica il miracolo quotidiano della medicina all’interno dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù”, struttura d’eccellenza a livello europeo.
Al centro del quinto episodio della quarta stagione, dunque, ci saranno le storie di speranza dei giovanissimi Benedetta, Samuele, Adele e Matteo, con le telecamere televisive che per la prima volta varcheranno la soglia di un reparto Covid pediatrico, la sede di Palidoro dell’ospedale “Bambino Gesù”, centro Covid per il Lazio, al fine di documentare le vicende dei piccoli protagonisti di questa puntata, tutti provenienti da Roma.
DOTTORI IN CORSIA, ANTICIPAZIONI 8 FEBBRAIO: I PROTAGONISTI
L’ufficio stampa Rai anticipa parzialmente le storie che riguardano i protagonisti della puntata di stasera di “Dottori in corsia”: si tratta di Benedetta, appena dodicenne, entrata in condizioni critiche; Samuele, 15 anni, più volte dimesso e poi ricoverato ancora, vittima di quella che i media hanno chiamato falsa Kawasaki; la famiglia Massimi, composta dalla mamma e dai due bambini Adele e Matteo, mentre papà Federico è ricoverato allo Spallanzani in condizioni critiche. Nonostante ancora i tanti interrogativi di un virus nuovo come il Covid-19, la task force guidata dal dottor Andrea Campana lavora ogni giorno per affrontare al meglio l’emergenza sanitaria. La narrazione vede coinvolti i ragazzi ricoverati, le loro famiglie, i medici e gli infermieri impegnati in prima linea nella cura di malattie spesso molto complesse. Come accennavamo in precedenza, le telecamere hanno seguito i giovani protagonisti dentro e fuori le corsie dell’ospedale, entrando addirittura nelle loro case per capire quanto la malattia abbia cambiato la loro vita quotidiana e quella delle loro famiglie.