PROTESTA DEI TRATTORI, L’APPELLO DEL PRESIDENTE UCID GALLETTI: “AFFIDARSI ALLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

Per provare a “ricucire” la profonda spaccatura evidenziata in queste ultime settimane in Europa tra istituzioni e mondo degli agricoltori, serve trovare più che “nuove regole” una base di dialogo “nuovo”: per l’ex Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, quel sostrato comune può essere rappresentato alla perfezione dalla dottrina sociale della Chiesa. Presidente dell’UCID – Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti – e responsabile delle politiche ambientali sotto i Governi Renzi e Gentriloni, Galletti in un editoriale sul “Sole 24 ore” riflette sulla clamorosa protesta dei trattori che avrà strascichi fino almeno alla prossima maggioranza che emergerà dopo le Elezioni Europee di giugno.



«La dottrina sociale proviene dall’esperienza millenaria della Chiesa nel mondo», spiega il leader dell’UCID unendo gli obiettivi della dottrina – sul fronte ambientale, sociale e produttivo – alle istanze degli agricoltori di mezza Europa. Galletti racconta come in questi mesi sono diversi gli appelli e le proposte giunte all’Unione per far fronte alla protesta dei trattori in Italia e in Ue: «In ballo ci sono valori primari: da una parte l’urgenza di tutelare l’ambiente, trasformando il nostro modo di produrre. Dall’altra, la necessità di garantire gli agricoltori, senza chiedere loro sforzi che non possono permettersi», scrive l’ex Ministro invocando la “verifica” della dottrina sociale della Chiesa «alla prova della realtà».



L’EX MINISTRO DELL’AMBIENTE: “COME LA DOTTRINA SOCIALE PUÒ RICUCIRE LE DIVISIONI”

Tra le varie testimonianze giunte all’UCID, informa lo stesso Galletti, molte chiedono un nuovo equilibrio tra i settori produttivi del Vecchio Continente: non da oggi la dottrina è definita proprio la scienza dell’equilibrio in quanto è capace di far funzionare, come “collante”, le diverse fratture sociali. Per l’ex Ministro dell’Ambiente, il pensiero cattolico «non cerca il vincitore, ma cerca un accordo. Così Papa Leone XIII, già alla fine dell’Ottocento intuì la necessità di una terza via tra capitalismo e socialismo, pronosticando l’insostenibilità di entrambi i paradigmi, perché basati sulla prevalenza di una parte sull’altra».



Per le urgenze attuali serve dunque una “terza via di d’equilibrio” che possa da un lato tenere in conto le politica per la sostenibilità ambientali e dall’altro mantenere viva l’agricoltura e la produttività: secondo Galletti occorre non cancellare tutto il Green Deal Ue, bensì serve cedere a patti altrimenti quando i trattori torneranno nei campi «rimarrà poco se ora il popolo dei trattori non cerca una via associativa, che incalzi le istituzioni sui loro tavoli e con i linguaggi adatti ad esercitare influenza. Senza aspettarsi inversioni di marcia lato green, ma cercando l’equilibrio che serve quando sono in ballo valori fondamentali». Di contro, per Galletti l’Unione Europea ha imbracciato la transizione ecologica, questione giusta, ma nel mondo più sbagliato possibile perché ha colpito le aree produttive del Vecchio Continente, spesso con conseguenze nefaste in Italia. Per tutti questi motivi, conclude il presidente dell’UCID sul Sole24, «occorre riscoprire il dialogo sociale, ricordandosi del treppiedi che regge il mondo produttivo: istituzioni, rappresentanze d’impresa e sindacati. Forse, laicamente, un po’ di dottrina sociale può aiutare».