La mano di Roberto Casalino si sente, eccome. Le Vibrazioni, tornati in attività dopo uno scioglimento temporaneo, hanno scelto bene, con uno dei migliori autori italiani dell’ultima generazione. Casalino ha scritto pezzi per tutti, da Emma Marrone a Tiziano Ferro, da Elisa, a Marco Mengoni che con la sua L’essenziale ha vinto il Festival di Sanremo del 2013. Per Le Vibrazioni terza partecipazione al festival dopo quelle del 2005 e del 2018, senza mai registrare risultati eclatanti. Andrà meglio questa volta? La canzone promette molto bene, a livello di testi è certamente il pezzo migliore di questo festival, e si sente la presenza di Casalino in questo senso. Un brano profondo, che evita la canzoncina d’amore, il “io e te”, il perché mi hai lasciato e sto tanto male. E’ una indagine personale e privata, che lo stesso autore spiega così: “Torno con ‘Dov’è’, scritto esattamente un anno fa e che firmo insieme a Davide Simonetta e Francesco Sarcina. Nel testo mi pongo una serie di interrogativi sul mio sentire, su ciò che mi circonda, sullo ‘stare dove si sta bene’, sul sentirsi a volte ‘fuori posto nel posto’ in cui ti trovi”. La canzone ha per tema centrale il concetto di resilienza, la capacità di affrontare e superare le difficoltà della vita senza farsi travolgere. Il cercare il proprio posto nella vita, anche se sembra non lo si possa trovare mai.
Dov’è, Le Vibrazioni: testo e analisi. L’indagine sull’amore
Cerco di capire quello che non so capire. Fuori vola polline e ho creduto fosse neve. E non mi sento contento, chissà se poi sono io quello allo specchio. Un attacco forte, immediato, che ci catapulta in una sensazione di estraniamento, neanche allo specchio vedo chi sono. I vicini di casa, le strade quartiere, il desiderio di sentirsi in pace con gli altri e se stessi, ma tutto sfugge, e non resta che da piangere. Solitudine, odio che prende il sopravvento sul bene, nulla basta perché l’anima dell’uomo è incolmabile: “Ho sete di stupore”. Espressione magnifica, degna di un poeta. E la domanda de Le Vibrazioni non si spegne mai: dov’è dov’è dov’è il posto dove la mia anima troverà sollievo? Ma esisterà davvero? E alla fine, solo giorni sprecati nella ricerca del nulla? Quella clessidra al posto del cuore è tutto quello che rimane. Terribile e affascinante.