Lo cercavano da giorni in tutta Europa ma lui, Giacomo Bozzoli, era a casa sua da chissà da quanto tempo. L’incredibile conclusione della fuga del 39enne, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio nella fonderia di Marcheno, è arrivata così, con un colpo di scena degno del cinema di Hollywood, nel pomeriggio di ieri a 11 giorni dall’inizio della sua latitanza. Come sia stato possibile, non si sa.
Saranno le indagini a stabilire, forse, come abbia fatto a tornare in Italia senza essere scovato dopo la clamorosa sparizione a margine della sentenza emessa dalla Cassazione lo scorso 1 luglio, mentre le ricerche si estendevano al resto del mondo con un mandato d’arresto internazionale. Ha avuto dei complici? È anche su questo che l’inchiesta della Procura di Brescia dovrà far luce per individuare eventuali profili da indagare nell’ambito del fascicolo collaterale aperto per l’ipotesi di procurata inosservanza della pena (al momento a carico di ignoti).
Dov’è stato trovato Giacomo Bozzoli
Il principio della caccia all’uomo suonava clamoroso, il finale, se possibile, ancora più sorprendente. Né Francia né Spagna, né mete lontane dove non c’è rischio di estradizione: Giacomo Bozzoli è stato trovato dentro la sua villa di Soiano, sul lago di Garda, nel Bresciano, e secondo una delle ipotesi investigative potrebbe essere rientrato in Italia – dopo aver raggiunto Marbella con la famiglia, ripreso dalle telecamere di un resort di lusso – prima della compagna, Antonella Colossi, e del loro figlio di 9 anni che erano rientrati il 4 luglio scorso.
Si pensava a una fuga solitaria all’estero, con tanto di documenti falsi e “volto nuovo”, pensando persino all’uso di una controfigura per depistare, invece no, il 39enne era nascosto proprio dove i carabinieri, a margine della condanna, erano andati a cercarlo per portarlo in carcere.
Il nascondiglio improvvisato di Giacomo Bozzoli nella villa di Soiano
Il luogo preciso dov ‘è stato trovato Giacomo Bozzoli sembra richiamare lo scenario di un nascondiglio improvvisato perché certo di avere il fiato sul collo. Il procuratore di Brescia, Francesco Prete, in conferenza stampa ha spiegato i contorni del ritrovamento di Giacomo Bozzoli rimasto latitante per 11 giorni: “Abbiamo capito che era nella villa a Soiano e lo abbiamo trovato nascosto in un cassettone del letto matrimoniale. In un borsello aveva 50mila euro“.
È convinzione degli inquirenti che Giacomo Bozzoli sia tornato in Italia “con mezzi di fortuna” dopo la tappa in Spagna con la famiglia. Secondo chi indaga, non avrebbe avuto intenzione di costituirsi. Al momento dell’arresto, avrebbe ribadito la sua versione: “Sì è proclamato innocente e ha detto che vorrà dimostrarlo“.