È una serata triste per la sinistra europea e per l’Europa in generale. Da queste elezioni europee 2024 arrivano due risultati incredibili, quasi impensabili, dai due Paesi più importanti d’Europa: la Germania e la Francia. L’asse franco-tedesco che puntellava l’immagine e la sostanza dell’Europa crolla sotto il successo di Marine Le Pen del Rassemblement National, in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron viene addirittura umiliato, raccogliendo la metà dei voti della Le Pen, mentre il partito socialista francese è diviso in tre tronconi inconciliabili.
Di fatto è Macron quello che rappresenta l’ala democratica e riformista della Francia e, dopo il risultato, ha preso atto della situazione e ha già indetto nuove elezioni in Francia nello spazio di un mese. Per giocare una partita d’azzardo che è di difficile soluzione sia per la Francia che per l’Europa.
Poi c’è la situazione tedesca. La Germania vede all’orizzonte un incubo che ha caratterizzato il suo Novecento. Il ritorno in forze, superiore al 15%, di un partito che affonda le sue radici nel ricordo niente meno che del nazismo. Dopo l’ultima guerra, la Germania Ovest ha potuto contare su grandi esponenti internazionalisti socialisti, come Willy Brandt e Helmut Schmidt.
Oggi, l’attuale cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato superato dai neonazisti di Alternative für Deutschland (AfD) e si piazza al terzo posto nella graduatoria dei partiti, sperando che la Cdu-Csu, i popolari tedeschi, mantengano la maggioranza di primo partito e non si dimentichino degli storici alleati socialisti.
In tutti i casi se si pensa all’Europa che si è formata dopo l’ultima guerra e agli ultimi anni che l’hanno caratterizzata, si può dire che con queste elezioni europee è arrivato un terremoto di portata al momento non facilmente calcolabile.
Difficile immaginare, anche guardando solo ai numeri quale maggioranza si formerà all’interno del Parlamento europeo. Ma è difficile immaginarlo soprattutto con la situazione geopolitica che si sta vivendo, quale sarà la configurazione politica futura dell’Europa. Ed è chiaro che esistono scadenze che mettono i brividi: due guerre, le prossime elezioni americane, gli aiuti da dare all’Ucraina di fronte all’invasione russa.
Di fronte comunque a questa situazione europea molto complessa politicamente e colpita soprattutto a sinistra, c’è da registrare una soddisfazione del Partito democratico italiano. Questo almeno è contenuto nelle dichiarazioni degli esponenti del Pd e di quelli che fanno il tifo per loro.
Si potrebbe commentare che chi si accontenta gode. Il Pd di Elly Schlein ha indubbiamente ricompattato il vecchio Pd, recuperando molti esponenti che erano usciti dal partito. E ora il Pd oscilla sopra il 23 o addirittura il 24%, riducendo la differenza di consensi con Fratelli d’Italia, che sfiora il 29% incrementando il risultato delle politiche del 2022.
Ma per una reale alternativa alla destra, Elly Schlein deve pensare a una lunga corsa. E qui la segretaria del Pd deve fare i conti con la sconfitta di M5s, che potrebbe essere compensata solo dal duo Bonelli e Fratoianni, che hanno candidato anche la Salis ottenendo oltre il 6%. Ma il famoso “campo largo” dove è finito?
In sostanza i due partiti che oggi, alla luce dei risultati parziali di queste elezioni europee, vanno meglio in Italia sono il partito di maggioranza, anche con i suoi alleati, che incrementa dopo quasi due anni di governo la sua posizione, e nello stesso tempo il maggior partito di opposizione. È quasi un’anomalia italiana rispetto al resto dei risultati europei.
Un quadro più preciso si potrà comunque vedere con i risultati delle amministrative che arriveranno ad ore.
Tuttavia anche se l’Italia potesse giocare un ruolo non secondario nel futuro prossimo dell’Europa, si può dire che il crollo dell’asse franco-tedesco mette in discussione molte cose. Il peso dei socialisti europei è stato messo in discussione e la spinta a destra di questa consultazione elettorale è stata forte. A questo punto il ruolo dell’Europa diventa sempre di più un’incognita e una realtà tutta da scoprire.
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