Il prossimo 15 ottobre il Governo Conte dovrà presentare un nuovo Dpcm nel quale introdurre possibili nuove restrizioni a livello nazionale, qualora la situazione dei contagi e delle ospedalizzazioni dovesse peggiorare ulteriormente. Lo sforzo del Governo è quello di evitare il più possibile il ritorno al lockdown, le cui conseguenze su società, economia e lavoro potrebbero essere devastanti e fatali per buona parte del Paese: di contro però, iniziano ad emergere diverse anticipazioni da fonti di Governo ed esperti sulle possibili restrizioni che potrebbero essere inserite nel nuovo decreto, su tutte la possibilità di limitazione degli spostamenti tra Regioni e Comuni. Sul fronte sanitario, il Cts sta pensando di ridurre la quarantena a 10 giorni per rendere più veloci le pratiche in caso di contagio di asintomatici, con il consigliere del Ministro Speranza Walter Ricciardi che ancora oggi spiega «Stiamo pensando a ridurre la quarantena sulla base dell’evidenza scientifica e su quello che accade al momento, la quarantena secondo noi può essere ridotta da 14 a 10 giorni come fanno i tedeschi con un tampone invece che due. E’ qualcosa che stiamo consigliando e spero che il Governo prenda in considerazione». Conte ieri ha rilanciato la prossima gara pubblica per 5 milioni di test rapidi da lasciare ai medici di base, ma è sul fronte “assembramenti” che il Governo lavora alle maggiori ipotesi di restrizione.



ANTICIPAZIONI DPCM: STOP A NEGOZI SOLO SE…

Sul Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini riporta come allo studio del Governo vi sarebbe per l’appunto l’ipotesi di ridurre solo le attività con presenza di grandi quantità di persone ma in alcune situazioni specifiche: se l’indice Rt (indice di contagio, ndr) sarà superiore a 1,5 per tre settimane di seguito, quello sarà il livello di allerta al quale potrebbero scattare restrizioni quali stop a bar, pub, negozi e palestre. L’intenzione è mantenere scuole e attività produttive sempre aperte, ma per farlo – spiega ancora Ricciardi a Sky Tg24 – «evitare tutte le situazione che provocano assembramenti non giustificati. Non c’è nessuna ipotesi di chiusura di esercizi commerciali si sta pensando a quali sono le attività che prevedono assembramenti ingiustificati che riguardano attività non primarie. Sarà il Governo più a prendere la decisione più giusta». Il modello sembra essere orientato sull’ordinanza della Regione Lazio che prevede da oggi la limitazione alla movida con ad esempio il numero massimo di persone al tavolo (4), con chiusura alle 24 o 24 e maggiore distanziamento.



BOCCIA “LOCKDOWN TRA REGIONI? NON LO ESCLUDO”

Proprio sul tema lockdown e sulle possibili anticipazioni al prossimo Dpcm 15 ottobre, ha parlato a “The Breakfast Club” su Radio Capital il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: «Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le Regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è  una spia che si accende bisogna intervenire». Possibile limitazione di feste private ed eventi pubblici, ma anche potenziali riduzioni del carico passeggeri sui mezzi pubblici (oggi riempiti secondo l’ultimo Dpcm all’80%): «La risalita dei contagi era prevedibile. Le terapie intensive sono state rafforzate. Questi sono numeri diversi rispetto a quelli di aprile, anche se il virus c’è e bisogna conviverci. Come governo non fissiamo nessuna asticella», conclude il Ministro Boccia. Sempre secondo le anticipazioni della Sarzanini, tra le principali giornaliste “megafono” delle fonti in arrivo dal Governo Conte-2, vi è la possibilità di limitare la capienza dei locali pubblici per feste come compleanni, battesimi e matrimoni.

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