Piano piano, mese dopo mese, i vari DPCM varati durante l’emergenza covid dal precedente governo e, soprattutto, da quello presieduto da Conte, stanno venendo dichiarati incostituzionali da parecchie sentenze. A renderlo noto è un recente articolo del quotidiano La Verità, che ha anche citato diversi casi “eclatanti”, ma che ammette anche il fatto che non siano note tutte le effettive sentenze simili che sono state emesse.



Comunque sia, pur avendo solamente in mano una parte (forse minore) delle effettive sentenze, appare evidente che i giudici siano sempre più concordi nel definire i DPCM varati durante il covid incostituzionali, specialmente per quelli che hanno leso il diritto lavorativo dei cittadini. Rimane, tuttavia, un’importante incognita, perché se è vero che quelle limitazioni non sono da considerarsi valide, è altrettanto vero che a pagarne le colpe, ora, sono i numerosi datori di lavoro che li hanno obbligatoriamente applicati. Insomma, chi pagherà per l’incostituzionalità dei DPCM covid? I datori di lavoro, oppure coloro che gli hanno detto come agire? Gli stessi, in questo secondo caso, che non sembrano interessati a chiarire neppure la posizione di Roberto Speranza sui vaccini, che in alcuni casi potrebbe essere costata, più che il lavoro come i diktat pandemici, la vita, o la salute.



Le sentenze contro i DPCM covid

Insomma, le sentenze contro i DPCM varati durante il covid sono già parecchie ma potrebbero anche essere molto superiori. Esemplare, tra queste, è sicuramente quella che ha interessato i portuali di Trieste che il 15 ottobre 2021 scioperarono contro il green pass, vedendosi riconosciuta l’assenza dal lavoro come ingiustificata, ma riabilitati dal giudice del lavoro. Similmente, è stato anche riconosciuto come illegittimo il licenziamento di Lorenzo Minzoni, 61enne che rifiutò di indossare la mascherina durante l’orario lavorativo.

Ancora, è stato definito illegittimo anche il DPCM con cui la Regione Sicilia durante il covid vietò ai bambini di giocare all’aperto, al punto che una famiglia ha ricevuto un indennizzo di 1.000 euro, 200 per ogni giorno costretti in casa. È stata definita anche illegittima la multa che veniva fatta nel 2022 agli over 50 che rifiutavano la vaccinazione. Sono stati anche assoluti professori, veterinari e medici che, rifiutando la vaccinazione, si erano visti ridimensionare le mansioni ad incarichi non a contatto con il pubblico. Insomma, il filo narrativo è chiaro: i DPCM varati durante il covid imponevano limitazioni che non sono costituzionalmente permesse. E se è vero che si tratta solamente di sentenze relative a singoli casi, creano anche precedenti con cui è possibile denunciare altre vicende simili.