NUOVO DPCM COVID: LE ATTIVITÀ ESENTI DAL GREEN PASS
Con una preparazione lunga due settimane, è stato firmato dal Premier Mario Draghi il nuovo Dpcm che regolerà le esenzioni del Green Pass obbligatorio dal prossimo 1 febbraio: dopo il Consiglio dei Ministri, il provvedimento del Presidente del Consiglio entrerà in vigore a regolare tutte le incertezze finora rimaste aperte su quali attività potranno essere libere o meno dall’obbligo di certificato anti-Covid. La data inserita nel testo per far scattare le nuove norme è il 1 febbraio 2022.
Dopo il Decreto Covid approvato il 5 gennaio scorso (in vigore dall’8 gennaio), era stata annunciata l’imminente uscita del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per normare tutte le varie esenzioni delle attività da Super Green Pass e Green Pass (qui le varie date di ingresso in vigore delle misure, ndr). Una lunga discussione tra Ministeri e tecnici ha portato al “punto di caduta” raggiunto nella maggioranza: è stato indicato il metodo dell’urgenza e indifferibilità per tutte quelle attività considerate per l’appunto “essenziali alla cura della persona”. Tali esigenze, intende il Dpcm, riguardano quelle “alimentari e di prima necessità”; “salute”; “l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie”; “veterinarie”; “sicurezza”; “giustizia”. A questi settori non sarà dunque richiesto all’ingresso il Green Pass base (con tampone negativo) o Super Green Pass (solo vaccinati e guariti Covid): esentate dall’obbligo del certificato tutte quelle realtà commerciali all’aperto dove i rischi di contagio sarebbero minori. Dal 1 febbraio 2022 saranno dunque esentati da obbligo Green Pass i clienti di:
– supermercati e negozi alimentari
– farmacie-parafarmacie
– ospedali
– veterinari e prodotti per animali
– negozi cosmetica
– ottici
– edicole all’aperto
– mercati rionali e commercianti ambulanti
– benzinai
– Commissariati per sporgere denunce
IL “NODO” TABACCHERIE E RITIRO PENSIONE
A trattenere il Governo dalla pubblicazione immediata del Dpcm pronto ormai da giorni è stata la riflessione sul caso delle tabaccherie e sul ritiro della pensioni: qui si ha infatti un deciso cambio di passo rispetto al passato, quando in zona rossa il Governo Conte considerava i negozi per vendita di tabacchi “attività essenziali”. Ebbene, dal 1 febbraio secondo le indicazioni della bozza Dpcm sarà necessario avere il Green Pass “base” per entrare in tutte le tabaccherie, anche solo a comprarsi un pacchetto di sigarette: come ha però spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenuto a “Radio Anch’io” su Rai Radio1, «Le tabaccherie sono uno dei pochi elementi su cui si sta ancora discutendo, queste hanno però distributori automatici all’aperto. Ma c’è su un approfondimento e vedremo nelle prossime ore». La protesta veemente è giunta poi da Giovani Risso, presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai: «Nelle tabaccherie italiane entrano ogni giorno 13 milioni di persone, circa 250 per ogni rivendita. Sarà un vero problema controllare il green pass ad ogni cliente, per questo speriamo che il Governo ci ripensi». Alla fine però la decisione del Ministero della Salute è stata quella di confermare il criterio di “esigenze essenziali e primarie della persona”; medesima decisione è stata presa sul fronte riscossione pensioni e affini, con la norma inizialmente prevista per una deroga che è invece saltata nell’ultima versione del Dpcm. Non sarà possibile andare in un ufficio postale a ritirare la pensione se non si ha il green pass: è saltata la norma inserita nella bozza con la quale erano considerate «esigenze essenziali e primarie quelle indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito».
NUOVO DPCM: CONTROLLI AI NO VAX SE…
Una faq ha chiarito poi un nodo importante – che stava già sta scatenando polemiche – riguardo i controlli da esercitare sulle persone non vaccinate: sarà infatti consentito a chi sprovvisto di Green Pass di accedere alle attività considerate “bene primario”, ma sarà consentito acquistare beni “non primari” presenti nel supermercato. Ma chi non è vaccinato e si reca nei centri commerciali non potrà accedere in altri negozi se non quelli in cui è prevista l’esenzione del green pass. A tal proposito, potrebbero esserci controlli per individuare eventuali “furbetti”. Con l’inizio delle regole in vigore dal 1 febbraio decadono infine le norme approvate per le Feste di Natale: se non vi sarà una nuova proroga entro il 31 gennaio, non sarà più obbligatoria la mascherina all’aperto in zona bianca, sarà possibile tornare a organizzare feste e riapriranno le discoteche.
I NEGOZI DOVE RESTA L’OBBLIGO DI GREEN PASS
In fase preparatoria, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti aveva richiesto con insistenza l’allargamento dell’esenzione di Green Pass obbligatorio anche per fiorai, cartolerie, vivai, fotografi, librerie, esercizi dove si vendono giocattoli o articoli sportivi. Qui però l’ala più ‘chiusurista’ del Governo (Speranza, Brunetta, Franceschini) ha vinto il “braccio di ferro” limitando il più possibile l’elenco di attività esentate dagli obblighi inseriti nell’ultimo Decreto Covid. Permane dunque l’obbligo di Green Pass “base” nelle seguenti attività:
Dal 20 gennaio
– parrucchieri
– centri estetici
– barbieri
Dal 1 febbraio
– tabaccai
– banche e servizi finanziari
– negozi e centri commerciali
– uffici pubblici, Comuni, Regioni
– servizi pubblici come Poste, Inps, Inail
– fiorai, cartolerie, vivai, fotografi, librerie, articoli sport
SUPER GREEN PASS, IMMUTATE LE REGOLE
Anche con il nuovo Dpcm Covid restano comunque immutate tutte le regole attuale circa l’obbligo di Super Green Pass sull’intero territorio nazionale: il certificato ottenibile con vaccinazione o atto di guarigione Covid dal 10 al 31 marzo impone l’obbligo all’ingresso nelle seguenti attività:
– mezzi di trasporto (metro, bus, treni, aerei, navi)
– spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo
– ristoranti e bar al chiuso e all’aperto
– spogliatoi
– al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra
– musei e mostre
– alberghi e strutture ricettive
– eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto
– centri congressi
– impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
– centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche)
– parchi tematici e di divertimento
– sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò