Il dilemma resta: saranno consentiti gli spostamenti fra Comuni il giorno di Natale? Ad oggi nessuno sa dare risposta in quanto il premier Giuseppe Conte, uscendo oggi allo scoperto, ha spiegato che deciderà il Parlamento. In attesa dell’ufficialità o meno degli spostamenti fra Comuni a Natale, il virologo Crisanti si dice assolutamente contrario. Intervistato dai microfoni di Un giorno da pecora, il professore dell’università di Padova ammette: “La possibile cancellazione del divieto di spostamento tra comuni? Io sono contrario serve coerenza. Il governo, al limite, ci doveva pensare prima”. Secondo il prof che fu fondamentale nella fase 1 dell’epidemia in Veneto, resta fondamentale “non mischiare i nuclei familiari”, ma se venisse consentito alle persone di spostarsi non sarà affatto semplice. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DPCM NATALE, CAOS SPOSTAMENTI COMUNI. CONTE “SCARICA” RESPONSABILITÀ AL PARLAMENTO

Prosegue il dibattito sugli spostamenti tra Comuni nel periodo natalizio e il premier Conte “scarica” la responsabilità sul Parlamento. Intervenuto in conferenza stampa dal Consiglio europeo, il giurista ha spiegato: «Nella situazione in cui siamo, con i numeri dei decessi ancora abbastanza elevati e con la prospettiva che possa arrivare una terza ondata, non possiamo consentire in quei giorni che ci siano occasioni di convivialità tra parenti, amici, conoscenti. Dobbiamo mantenere queste restrizioni». Conte ha però aggiunto: «Ma se però il Parlamento, assumendosi tutte le responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per i comuni più piccoli che possa avere comunque una logica di mantenimento, consentire una circolazione in un raggio km più contenuto. Si è aperta una riflessione nel governo, ci confronteremo con i capi delegazione, ma ovviamente il Parlamento è sovrano. Io posso dire che qualsiasi misura che possa costituire un’eccezione rispetto al piano predisposto, mi raccomando, con grande cautela e attenzione. Non può saltare quell’impianto complessivo, se salta l’equilibrio rischiamo di fare scatenare una terza ondata di contagio che non ci possiamo permettere». (Aggiornamento di MB)



DPCM NATALE, SPOSTAMENTI COMUNI: SPERANZA “MEGLIO DI NO”

Se ieri Luigi Di Maio aveva di fatto reso pubblico l’interno del Governo di modificare alcune norme del Dpcm Natale – il post su Facebook recitava «a Natale e Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni» – già in serata dal Ministero della Salute sono partite smentite e richieste di “prudenza” in merito al tema degli spostamenti. «Durante queste vacanze di Natale – ha spiegato a Porta a porta il Ministro Roberto Speranza – quando tante persone resteranno a casa, è l’occasione buona per limitare i contatti, gli spostamenti che non sono inevitabili, evitare occasioni in cui il contagio può ancora diffondersi perché siamo vicini alla meta, manca davvero poco. Sarebbe un peccato incredibile sprecare il lavoro fatto in queste settimane e piombare tra gennaio e febbraio, proprio quando partiranno le vaccinazioni, in una nuova fase di recrudescenza». La “quadra” potrebbe essere raggiunta imponenti il limite di spostamenti tra Province, oppure con deroghe per chi vive in Comuni sotto una data soglia di abitanti: ancora non si sa se sarà convertito il Dl in Parlamento con le nuove deroghe o se semplicemente saranno aggiornate le Faq del Governo. Quello che è certo è l’ennesima spaccatura interna all’esecutivo, determinata anche stamani dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: «Oggi dico che è meglio una chiusura. Ieri abbiamo avuto oltre 800 morti, abbiamo 60mila morti, forse arriveremo a 100mila. Dobbiamo resistere, cosa ci costa resistere altre 2 settimane?», ha spiegato a Omnibus, non prima di aggiungere «Nel governo non c’è una marcia indietro, c’è una valutazione. Ma ritengo che ora sia sconsigliabile allentare le misure. Guardando i numeri degli Stati Uniti dopo il Giorno del Ringraziamento, oggi dico che è meglio una chiusura».



FONTI DI GOVERNO: “OK SPOSTAMENTI TRA COMUNI”

Prima erano “voci” giunte dal Governo all’Ansa, ora sono vere e proprie conferme quelle che vengono riportate dal duo del Corriere che spesso nell’emergenza Covid-19 hanno rappresentato la voce “anticipatrice” dei provvedimenti del Governo (Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni, ndr): «Una modifica al decreto già in Parlamento o un nuovo provvedimento per consentire lo spostamento tra Comuni il giorno di natale, il 26 dicembre e il 1° gennaio». Questa sarebbe la decisione presa da Palazzo Chigi dopo le forti pressioni di parte della maggioranza, Comuni, Regioni e province: ancora non è dato sapere come e in che modo arriveranno le modifiche al Dpcm Natale ma l’ipotesi sembra essere assai vicina alla realizzazione. Nelle prossime ore, probabilmente domani dopo il ritorno di Conte in Italia, si potrebbe vedere formalizzare la modifica al Decreto Covid: «È assurdo che non ci si possa spostare tra piccoli comuni quando ci sono città con milioni di abitanti. La regola è poco credibile e crea un problema di percezione delle misure giuste e corrette e quindi occorre metterci mano», ha sottolineato l’ex capo politico del M5s Luigi Di Maio nella diretta Facebook. Per Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, «Siamo ben lieti che il presidente Conte si sia accorto che è necessario rivedere la norma che vieta gli spostamenti anche tra piccoli comuni a Natale». Secondo il CorSera, la linea che Conte potrebbe prendere nelle prossime ore non piace affatto ai “rigoristi” Speranza, Franceschini e Boccia.

VERSO DEROGHE AL DPCM NATALE

L’uscita delle ultime Faq del Governo aggiornate a ieri sui divieti del Dpcm Natale sembrava essere la pietra tombale ai tentativi di deroghe alle regole sugli spostamenti incardinati dal Governo nell’ultimo Decreto “cornice” sul Natale: oggi però, secondo fonti parlamentari dell’Ansa, qualcosa sembra cambiare con il Premier Conte che potrebbe essere aperto ad eventuali modifiche nelle regole stringenti per le festività. «Il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra Comuni a Natale», spiegano le fonti governative. Al momento il Dpcm Natale prevede il divieto di uscire dal proprio Comune nei giorni 25-26 dicembre e 1 gennaio 2021, ma la riflessione di Conte sarebbe sotto valutazione dopo le forti spinte di Regioni, sindaci e anche buona parte della maggioranza (l’area ex renziana del Pd e Italia Viva). Sulle modalità di queste potenziali modifiche ancora non sono certe: si va da possibili modifiche al Decreto legge del 2 dicembre scorso (in sede di conversione in Parlamento) a aggiornamento ulteriore delle Faq, con un’interpretazione “estensiva” delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni.

SPOSTAMENTI TRA COMUNI: LA “TELA” DI PD E ITALIA VIVA

Ancora ieri in Senato i capogruppo di Pd e Italia Viva – Andrea Marcucci e Davide Faraone – sarebbero tornati alla carica con il Presidente del Consiglio per chiedere modifiche alle norme del Dpcm Natale in merito allo spostamenti dei cittadini tra i Comuni. L’Adnkronos riporta di uno scontro molto acceso tra i due politici e i Ministri Speranza e D’Incà, del tutto contrari invece a concedere deroghe sul Natale vista la situazione epidemiologica. Sempre l’Adn riporta della possibile prossima riunione con i capidelegazione del Governo al rientro di Conte dal Consiglio Europeo (oggi e domani a Bruxelles): «il presidente del Consiglio avrebbe chiamato i capi delegazione per confrontarsi rapidamente con loro sull’ipotesi di aprire una riflessione sul tema, trovandoli concordi a un nuovo momento di discussione su una delle norme che ha suscitato maggior dibattito». Alle agenzie è stato lo stesso Marcucci a riportare delle necessità di intervenire per cambiare quelle regole sugli spostamenti: «Spero ancora di riuscire a modificare il decreto del Governo per allargare il raggio degli spostamenti di chi vive nei piccoli Comuni, durante le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio. L’Italia non è fatta solo di grandi città. Lunedì spero che la maggioranza abbia una proposta concreta da sottoporre al Governo, durante la capigruppo in Senato».