IN ARRIVO NUOVO DPCM COVID: LE REGOLE
Entro fine settimana tornerà a fare capolino nel vasto “mare” di regole e decreti anti-Covid lo strumento del Dpcm (Decreto Presidenza del Consiglio dei Ministri), tanto “caro” al Governo Conte-2 e quasi scomparso con il cambio di inquilino a Palazzo Chigi.
Come era già stato reso noto nell’approvazione del Decreto Covid del 7 gennaio (discusso nel CdM del 5 gennaio, ndr), era atteso verso metà gennaio uno specifico Dcpm per inserire tutte le attività che avrebbero richiesto l’obbligo di Super Green Pass dal mese di febbraio, così come dirimerà le varie regole ed esenzioni dall’obbligo vaccinale per i cittadini over-50. La proposta del nuovo Dpcm sarà del Ministero della Salute, «d’intesa con i ministri dell’economia e delle finanze, della giustizia, dello sviluppo economico e della pubblica amministrazione» si apprende dall’ANSA; non solo, si apprende anche che questa volta non si dovrebbe procedere, come accaduto in passato, a individuare le attività attraverso i codici Ateco. L’ultimo Decreto Covid prevede una serie di nuove regole con tempistiche già scandite nelle prossime settimane: dal 20 gennaio l’obbligo di presentare il green pass base per l’accesso ai servizi alla persona e per i colloqui in carcere; dal 1 febbraio l’obbligo di pass anche per l’ingresso negli uffici pubblici, in posta, in banca e nelle attività commerciali. A quel punto il Governo aveva 15 giorni di tempo per presentare il Dpcm con tutte le attività necessarie «per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona».
LE ATTIVITÀ DOVE NON VI SARÀ OBBLIGO SUPER GREEN PASS
Ecco dunque le anticipazioni di quanto emerso nella bozza del Dpcm circolata in queste ore e pronta ad essere presentata dal Ministro Speranza nel prossimo Consiglio dei Ministri. Non sarà richiesto l’obbligo di Super Green Pass (vaccinati e guariti), Green pass base (anche con tampone negativo) e neanche l’obbligo vaccinale per gli over-50 per tre aree di attività: esigenze alimentari, esigenze sanitarie ed esigenze di sicurezza e giustizia. Il criterio fissato è quello della urgenza e della indifferibilità. Considerate come eccezioni all’obbligo di certificazione Covid per l’accesso saranno la spesa al supermercato (resta l’obbligo invece per i centri commerciali), la farmacia, gli ospedali, l’ambulatorio del medico di base e del veterinario, ma anche una denuncia se si è vittime di reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori.