Era l’anima musicale di New Orleans, città magica degli Stati Uniti, dove si dice sia stato inventato il jazz. Dr. John, vero nome Malcolm John Rebennack, è morto ieri all’età di 77 anni, da tempo malato anche per via di una vita di abusi a base di sostanze stupefacenti. Lui stesso era stato l’erede di quella incredibile schiera di musicisti di colore che avevano creato quello che è un suono originale unico, il suono appunto di New Orleans. Città multietnica da sempre, qua hanno trovato casa generi appartenenti a afro americani, francesi, i cosiddetti cajun, bianchi, anche italiani che qui emigrarono in grande numero. Musica scintillante, festosa, anche oscura, con tanti richiami alle pratiche esoteriche della città dei misteri. Lui stesso usava tanti soprannomi misteriosi, come The Night Tripper, o Dr. John Creaux. Cresciuto nel quartiere di 3rd Ward, Dr. John ha scoperto i classici del jazz nel negozio di dischi gestito dal padre, imparando, da autodidatta, a suonare tastiere e chitarra, prendendo confidenza con gli strumenti delle sale di incisione.
LA COVER DI RENZO ARBORE
Diventato, a soli sedici anni, uno dei session men più apprezzati della sua città suonando con tutti, dagli Stones a Frank Zappa. Della sua sterminata discografia si ricordano soprattutto dischi come Gris Gris e Dr. John’s Gumbo, fondamentali per capire l’anima della città. Curiosamente uno dei suoi brani più noti, Such a Night, venne ripreso anche da Renzo Arbore,grande innamorato di New Orleans, che ne fece una simpatica versione mezzo in napoletano e mezzo in pugliese, Smorza e Lights. Nel corso della carriera ha vinto sei Grammy Awards.