L’INTERVENTO DI DRAGHI AL VERTICE DI VERSAILLES: “ECONOMIA RALLENTA”

«Abbiamo chiesto a Putin tante volte di cessare i bombardamenti sui civili, continueremo a farlo»: così il Premier Mario Draghi arrivando a Versailles, fuori Parigi, per il Vertice informale dei Capi di Stato e di Governo Ue per il «Modello europeo di crescita e di investimento per il 2030». È però inevitabile che i veri punti all’ordine del giorno riguardano la guerra in Ucraina e le conseguenze economico-energetiche per l’intera area Euro, Italia ovviamente compresa.



«Ho avuto un lungo incontro con il Presidente Macron e abbiamo discusso della guerra e delle conseguenze per l’Europa e l’Italia. Italia e Francia sono allineati con il resto dell’Unione Europea sia nella risposta alle sanzioni sia nel sostegno ai nostri Paesi che queste sanzioni comporteranno», ha spiegato il Presidente del Consiglio nel breve punto stampa all’esterno del Castello di Versailles. Energia, agricoltura, materie prima, difesa europea: questi i punti in discussione tra oggi e domani nel vertice informale, con Draghi che tiene linea comune al Presidente Emmanuel Macron. Secondo fonti dell’Eliseo, i leader dell’Unione europea dovrebbero inviare all’Ucraina, ma anche a Georgia e Moldavia, «un segnale politico sulla loro appartenenza alla famiglia europea, pur senza potersi lanciare in una procedura accelerata di adesione». Non solo, I capi di Stato dei tre paesi candidati in ingresso Ue potrebbero essere associati «alle riunioni del Consiglio europeo in modo più regolare. Ma, secondo l’Eliseo, non sarà un’adesione a mettere fine alla guerra», ribadisce la fonte all’ANSA.



“ITALIA NON È IN RECESSIONE, MA…”: LE PAROLE DI DRAGHI

«La risposta a questo dramma non può che essere europea, così come il sostegno economico dovrà essere europeo e italiano», ribadisce Draghi prima di cominciare il vertice del Consiglio Ue informale. «L’economia sta ancora crescendo ma ha rallentato: mancanza di materie prime, non solo sul fronte energetico ma anche nel campo agroalimentare, per acciaio, carta e ceramica. È una crisi italiana ma anche europea: dobbiamo sostenere le imprese, il potere d’acquisto delle famiglie così come siamo stati rapidi nel rispondere alla Russia appena iniziata la guerra», riflette con i giornalisti il Premier italiano. «Rischio di recessione? No, la nostra economia non è in recessione, continuiamo a crescere e dovremo provvedere a sostenere tutti i settori “strozzati” da mancanza di materie prime», garantisce Draghi, pur ammettendo che «Serve anche diversificare le fonti di approvvigionamento: debito europeo? Ne parleremo, Italia e Francia allineate in tutto». Stando a fonti di diverse agenzie europee, non starebbe avendo particolari consensi la proposta della Francia di adottare un nuovo piano di rilancio europeo in stile Recovery Plan da 800 miliardi per l’emergenza Ucraina.