«Da tempo l’Unione Europea ha fatto del suo modello sociale un punto di orgoglio, il sogno europeo è quello di garantire che nessuno venga lasciato indietro, ma già prima della pandemia le nostre società ed i nostri mercati del lavoro erano frammentati»
: così Mario Draghi intervenendo al Social Summit di Oporto.
Il primo ministro ha acceso i riflettori sulle disuguaglianze generazionali, sulle disuguaglianze di genere e sulle disuguaglianze regionali, citando dati che non lasciano spazio a dubbi: «Nell’Unione Europea un giovane su sette non è occupato né frequenta un corso di istruzione o di formazione, mentre in Italia siamo vicini a uno su quattro. Il divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne nell’UE si attesta all’11,3%, mentre in Italia è quasi il doppio. Un terzo della popolazione italiana vive nelle regioni del Sud, ma la sua quota di occupazione totale è solo di un quarto. Questa non è l’Italia come dovrebbe essere, né l’Europa come dovrebbe essere». Mario Draghi ha poi rimarcato che la pandemia da Covid-19 ha reso i divari ancora più profondi ed a pagare il prezzo di questa tragedia «sono i nostri giovani e le nostre donne», fratture che mettono in luce «carenze istituzionali e giuridiche». (Aggiornamento di MB)
MARIO DRAGHI AL CONSIGLIO UE INFORMALE DI OPORTO
Quello di Oporto di oggi e domani per Mario Draghi è il primo vertice europeo in presenza da quando siede a Palazzo Chigi: il “Porto Social Summit” prende il via oggi 7 maggio alle ore 13.30 e si concluderà domani 8 maggio nel primo pomeriggio dopo la videoconferenza Ue-India, con Draghi che potrà essere vero “protagonista” politico in quanto peserà l’assenza “rumorosa” della Cancelliera Angela Merkel (oltre che di Rutte-Olanda e Abela-Malta), fino all’ultimo tesa a convincere i colleghi europei della non necessità di una riunione in presenza ancora nel pieno della pandemia Covid.
La forza italo-francese ha però prevalso, segno politico degno di nota con la Merkel sempre più verso il “tramonto” della sua presenza politica in Europa (a fine anno le elezioni in Germania dove non si ricandiderà): Macron e Draghi hanno fortemente voluto partecipare in presenza al Consiglio Europea “informale” per discutere di lavoro, coronavirus e dello snodo centrale dei brevetti vaccinali dopo l’annuncio a sorpresa della Presidenza Biden giunta nelle ultime ore. L’Europa è tutt’altro che “unita” sul tema, così come sulle strategie comuni su lavoro, prosieguo della battaglia contro il Covid-19 e Recovery Fund che entra nelle prossime settimane nei primi decisivi confronti sui 27 Piani nazionali.
CONSIGLIO UE, IL NODO DEI BREVETTI
«I vaccini sono un bene comune globale – ha ribadito Mario Draghi in merito alla vicenda dei brevetti sui vaccini – È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali»: la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen aveva già ieri spiegato come la proposta di Biden potesse essere presa in considerazione anche dall’Europa, ma è dalla Cancelliera Angela Merkel che sarebbero arrivati i maggiori “freni” all’iniziativa. «La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro» ha spiegato la leader tedesca, ribadendo «Il fattore limitante nella produzione di vaccini è la capacità di produzione e gli elevati standard di qualità, non i brevetti. Stiamo lavorando in molti modi su come migliorare le capacità di produzione in Germania e nell’Unione europea, ma anche a livello mondiale, e anche le aziende interessate lo stanno facendo». Sul nodo brevetti insomma l’Europa si riscopre ancora una volta divisa, con Draghi questa volta schierato più pro-Biden (e Macron a ruota) che non sul fronte della Cancelliera: «pronti a discutere di qualsiasi proposta che affronti la crisi in modo efficace e pragmatico», ha aggiunto Von der Leyen.
L’ODG DEL VERTICE UE IN PRESENZA
Nella due giorni in Portogallo – che ha la presidenza di turno – il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha già anticipato i temi da affrontare al Porto Social Summit: «Ci concentreremo sui percorsi a disposizione per creare occupazione, migliorare la qualità dei posti di lavoro e combattere la povertà e l’esclusione sociale. Discuteremo altresì le possibili forme di sostegno per le persone colpite dalla crisi COVID-19, ad esempio in termini di interruzione dell’istruzione, della formazione o della partecipazione al mercato del lavoro». Al termine della riunione informale, i leader europei dovrebbero adottare la “Dichiarazione di Porto” che illustra la visione a lungo termine per la transizione digitale, verde ed equa dell’Europa: prevista la conferenza stampa del primo ministro portoghese Antonio Costa e dei presidenti Michel e Ursula von der Leyen. Se nella giornata di oggi i lavori si concentreranno sulla conferenza organizzata dalla presidenza portoghese, in merito ai temi sociali da rilanciare per il prossimo decennio, nella giornata di domani si tornerà a parlare inevitabilmente di Next Generation EU con particolare attenzione ai tre obiettivi già fissati da tutta l’Unione Europea nell’agenda verso il 2030:
– Un tasso di occupazione di almeno il 78% nell’Unione europea
– una partecipazione di almeno il 60% degli adulti a corsi di formazione ogni anno
– una riduzione del numero di persone a rischio di esclusione sociale o povertà di almeno 15 milioni, di cui 5 milioni di bambini
Al termine del Porto Social Summit, ci sarà il vertice Ue-India in videoconferenza centrato sulla pandemia e sulle fortissime richieste partorite dal Governo Modi dopo l’esplosione di contagi e morti nel maxi Paese asiatico. Qui il programma completo diffuso da Palazzo Chigi, con tutti gli appuntamenti del Porto Social Summit a cui parteciperà anche il Premier Draghi.