Mario Draghi avrà il Quirinale: non ha dubbi Piero Ignazi. Il celebre politologo ai microfoni de Il Fatto Quotidiano ha fatto il punto della situazione all’alba del semestre bianco e prevede grande tempesta in autunno. L’ex presidente della Bce ha governato bene finora, ha spiegato il professore, ma non ci sono dubbi sulla sua candidatura al Colle: «Quel che doveva fare, completare e stabilizzare la campagna vaccinale e incardinare il Recovery è stato fatto. Un altro anno a palazzo Chigi non varrebbe il ruolo e la nuova funzione, l’accresciuto potere che il Colle va sommando».
«Non c’è paragone e soprattutto non vedo quale potrebbe essere il suo interesse a rinunciare a un ruolo così alto e parimenti pervasivo», la spiegazione di Piero Ignazi, assolutamente contrario all’idea di un Mattarella-bis: per il politologo «lo sfregio alla Costituzione» provocato dal bis di Napolitano è ancora fresco e doloroso da sopportare, pertanto auspica «che a nessuno venga in mente di ritentare questa brutta carta».
PIERO IGNAZI: PER DRAGHI AUTUNNO CALDISSIMO, PD-M5S ALLEANZA ORGANICA
Nel corso della sua analisi, Piero Ignazi ha rimarcato che da settembre in poi non mancheranno accuse e contestazioni a Draghi, con la campagna d’autunno destinata a rimescolare le carte. M5s e Pd sono chiamati a ritrovare un ruolo, mentre il Centrodestra è e resterà molto solido. Ma per l’esperto non è così scontata l’approdo di Lega, FdI e FI a Palazzo Chigi: «La storia recente ha dato prova che basta un passo falso per rovinarsi carriera e reputazione. Salvini s’è perso in un bicchiere di mojito, ricorda?». Alle elezioni potrà succedere di tutto, insomma, e Piero Ignazi ha un’idea ben precisa sull’asse giallorosso: «Anzitutto Pd e Cinquestelle che formalizzano un’alleanza non provvisoria né precaria nei ruoli e nei volti. Sembra poco ma è molto. E poi quel centro disordinato, che finora pareva guardare a destra, sicuro che finirà di là?».