Mario Draghi ha chiesto al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina di valutare la situazione connessa al calcio in tempo di pandemia, riflettendo sulla possibilità di stoppare il campionato o di far disputare le partite a porte chiuse, così da scongiurare il rischio contagio tra i tifosi. A renderlo noto sono state alcune fonti di Palazzo Chigi, ma l’appello del premier sarebbe di fatto caduto nel vuoto, dal momento che la Lega Serie A ha diffuso una nota in cui si dice convinta che le proprie competizioni non siano a rischio, nonostante i provvedimenti delle Asl rischino di fare saltare altre gare in questo fine settimana.
“La Lega Serie A ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire lo svolgimento delle proprie competizioni (Serie A TIM, Coppa Italia Frecciarossa, Supercoppa Frecciarossa) come da programma, grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato ieri dal Consiglio di Lega – si legge in una dichiarazione –. Come da nota precedente la Lega Serie A auspica inoltre che nella riunione governativa di mercoledì prossimo si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle Asl territoriali per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da covid-19 nelle squadre. Le società si ritroveranno settimana prossima per approfondire la situazione dei diritti audiovisivi nell’area Medio Oriente e Nord Africa, punto previsto dall’ordine del giorno della riunione”.
DRAGHI CHIEDE A GRAVINA DI FERMARE IL CALCIO, LA LEGA SERIE A PROVA A TIRARE DRITTO
Malgrado la richiesta di Draghi sul calcio, la Lega Serie A sta provando quindi a tirare dritto, puntando tutto sul nuovo protocollo approvato ieri, che prevede l’obbligo di scendere in campo con almeno 13 giocatori disponibili andando, in caso di necessità, a pescare anche dalla Primavera.
Come sottolinea l’agenzia di stampa nazionale ANSA, serve “una gestione univoca da parte delle autorità sanitarie, è la posizione, ma le decisioni dei giorni scorsi rischiano, nonostante la fiducia della Serie A, di incidere anche sul prossimo turno: Bologna e Udinese, bloccate dalle Asl non potrebbero scendere in campo nelle gare contro Cagliari e Atalanta, mentre non dovrebbe essere a rischio Verona-Salernitana, nonostante i molti positivi. Quanto a Torino-Fiorentina, le negatività emerse tra i granata danno speranze che si giochi”. Insomma, il calcio, a causa del Coronavirus è letteralmente nel… pallone. Ancora una volta.