Mario Draghi ha chiamato Joe Biden per discutere sulla situazione attuale dell’Afghanistan, recentemente caduto nelle mani dei talebani. Lo riferisce una breve nota diramata da Palazzo Chigi, che comunica che il presidente del Consiglio ha avuto nella serata di ieri, venerdì 20 agosto 2021, una conversazione telefonica con il leader degli Stati Uniti d’America. Nel corso del colloquio, sono state affrontate tematiche di rilevanza assoluta a livello internazionale, fra cui gli sviluppi e le implicazioni della crisi afghana, in particolare l’evacuazione dei connazionali e dei cittadini afghani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e l’assistenza umanitaria a favore della popolazione.
Nel frattempo, si registrano novità anche sul fronte dell’Alleanza atlantica, con il segretario generale Jens Stoltenberg che ha assicurato che “la priorità della Nato è far uscire le persone dal Paese”. Una filosofia di pensiero, come riporta “Il Messaggero”, che ben si concilia con quella propria del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale, nel corso della riunione straordinaria dell’assemblea, ha messo in guardia da “possibili infiltrazioni di terroristi”, con questi ultimi che potrebbero essere ingolositi dall’apertura dei canali umanitari per l’accoglienza dei profughi in altri Stati.
DRAGHI CHIAMA BIDEN: CRISI AFGHANISTAN OGGETTO DI DISCUSSIONE ANCHE DA PARTE DELLA NATO. IL PENSIERO DI DI MAIO
Stoltenberg ha poi proseguito il suo intervento asserendo che l’obiettivo di Washington consiste nel porre termine all’evacuazione della nazione entro il mese di agosto. Di conseguenza, dal 1° settembre, abbandonare Kabul a bordo di un aereo sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile e, a fronte del tempo che stringe, restano ancora tra gli 80 e i 90mila statunitensi da portare in salvo. A tal proposito, riferisce ancora “Il Messaggero”, il capo della Farnesina, Di Maio, ritiene fondamentale che “l’aeroporto continui a funzionare per tutto il tempo necessario”, dal momento che “la nostra priorità principale ora è la protezione dei civili, ma dobbiamo lavorare insieme affinché l’Afghanistan non diventi ancora una volta un terreno fertile per il terrorismo, minaccia per la sicurezza della comunità internazionale”.
Nel contempo, Mario Draghi, dopo essersi interfacciato con Joe Biden e in totale accordo con la cancelliera tedesca Angela Merkel, valuta l’opportunità di convocare in via del tutto straordinaria una riunione del G20 a settembre, giusto poche settimane prima della conclusione della presidenza italiana dell’evento, in quanto è a suo giudizio determinare il coinvolgimento dell’intera comunità internazionale nella vicenda relativa all’Afghanistan, inclusi Russia, Cina, Arabia Saudita, Turchia e Pakistan.