Diversi i temi trattati da Mario Draghi nelle comunicazioni alla Camera dei Deputati in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. Riflettori accesi sulla crisi in Ucraina, il primo ministro ha ribadito lo sforzo diplomatico del governo per arrivare al cessate il fuoco, ma per questo è necessario  un passo in avanti da parte della Russia.



Un passaggio importante del discorso di Mario Draghi è quello legato al ruolo della Cina: «È fondamentale che l’Unione europea sia compatta nel mantenere spazi di dialogo con Pechino, affinchè la Cina si astenga da un supporto a Mosca e sostenga lo sforzo di pace». L’obiettivo, ha proseguito l’ex numero uno della Bce, è quello di non alimentare lo scontro tra l’Occidente e il Cremlino, ricordando che ci sono «cittadini russi che protestano contro la guerra»: «A loro va la mia solidarietà».



MARIO DRAGHI: “CARO ENERGIA, SERVE RISPOSTA EUROPEA”

Il prossimo Consiglio europeo si aprirà con l’incontro con il presidente americano Joe Biden, ha proseguito Mario Draghi nel suo intervento alla Camera. Nato e G7 intendono ribadire unità e determinazione nel sostegno a Kiev, con l’obiettivo di garantire pace, sicurezza e democrazia. L’Italia è in prima linea e il premier ha rinnovato il sostegno all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea: «Il percorso richiede tempi lunghi, necessari a permettere un’integrazione reale e funzionante. L’Ue ha già attivato la procedura ma ora è importante mandare a Kiev ulteriori segnali di incoraggiamento». I numeri che arrivano dall’Ucraina sono drammatici: «Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, sono state registrate 2.510 vittime civili, con 953 persone uccise, tra cui 78 bambini, e oltre 1.500 feriti». Infine, una battuta sul caro energia: Bruxelles si confronterà sull’aumento dei prezzi, ha precisato Draghi, c’è bisogno «di altri interventi e di una risposta europea, serve una gestione comune del mercato dell’energia».