Mario Draghi, intervenuto in conferenza stampa pochi istanti fa con i ministri del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al termine della riunione, ha parlato anche del Decreto Aiuti, che è stato approvato alla Camera con 266 voti favorevoli e 47 contrari (il M5S non ha partecipato). “Arriverà a fine luglio e riguarderà strumenti per mitigare aumento prezzi dell’energia (bollette, accise, benzina, gasolio, ricchezza-reddito individuo). Abbiamo già speso 33 miliardi di euro e ne spenderemo ancora”, ha detto il Presidente del Consiglio.
È inevitabile chiedersi, però, se il Governo sarà rinviato alle Camere nel caso in cui dovesse mancare l’appoggio del M5S in Senato sul decreto. “Bisognerà chiedere al presidente Mattarella. Elezioni a settembre? Non commento scenari ipotetici, anche perché essendo uno degli attori il mio non è un giudizio oggettivo e distaccato, sono parte di quel che succede”, queste le sue dichiarazioni come riportato da Rai News.
Draghi: “Decreto aiuti a fine luglio”. Le novità sui salari
Il Premier Mario Draghi, in merito a ciò che concerne gli aiuti alle famiglie, ha parlato anche del tema dei salari. “Abbiamo presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell’occasione, prima di discuterlo in cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali”, ha detto come riportato da Rai News.
E prosegue: “Ora è importante mettere in campo misure strutturali per incrementare il netto salariale. Un nostro obiettivo è ridurre il carico fiscale sui lavoratori a partire dai redditi più bassi. Inoltre non è accettabile che vi siano settori in cui i contratti collettivi siano scaduti da 3 anni, alcuni da 9 anni: ora dobbiamo affrontare quelli del commercio e dei servizi. La contrattazione nazionale è uno dei punti di forza del nostro sistema, noi dobbiamo agire nell’interessi dei lavoratori che non se sono coperti”.