È diventato virale nel giro di pochi minuti il video del premier Mario Draghi che fulmina con lo sguardo un commesso durante la sua prima conferenza stampa. Un uomo con la mascherina si è avvicinato al presidente del Consiglio per poggiare un secondo microfono sul tavolo. Draghi, che era impegnato nella presentazione del Decreto Sostegni, non ha apprezzato quella distrazione. Lo si è capito dallo sguardo che ha assunto quando si è dovuto interrompere. In molti hanno immortalato la scena, cominciando a ironizzare sul possibile licenziamento del messo che si era permesso di interrompere il premier, seppur per qualche istante («Qualcuno verrà licenziato»), chi addirittura lo ha accostato a Miranda Priestly di Un diavolo veste Prada.
«Il secondo provvedimento riguarderà il signore con il microfono che ha interrotto Draghi», ha scherzato un utente su Twitter. Di sicuro quel momento non è passato inosservato.
DRAGHI E IL “CASO” MICROFONO PORTATILE…
C’è poi chi ha visto in questo breve siparietto una sorta di testimonianza di una certa impreparazione e/o improvvisazione. Ernesto Vergani su Affaritaliani, ad esempio, suggerisce di migliorare la «gestione cerimoniale anche sotto l’aspetto tecnico». Ritiene che si debba spiegare ai partecipanti cosa fare e come. «Il microfono portatile posato sulla scrivania in diretta da parte di un commesso, dà idea, anche in questo caso, di improvvisazione». A tal proposito, Vergani fa notare che il relatore stava parlando col microfono con base da tavolo, motivo per il quale si è stupito nel veder arrivare quello portatile, che comunque non ha usato. Il premier Mario Draghi, infatti, lo ha lasciato sul banco, mentre il ministro dell’Economia Franco lo ha impugnato. In virtù di ciò, andrebbe “scagionato” il messo che ha “osato” posare il microfono sul tavolo da dove il presidente del Consiglio stava tenendo la conferenza stampa.