Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale Europea, ma anche ex presidente del consiglio italiano, è intervenuto in questi giorni come ospite d’onore al World Investment Forum che si sta tenendo a Parigi. Un discorso lungo ed articolato, nel quale ha affrontato le tematiche più scottanti in questo momento storico, ovvero l’Europa e il suo destino, l’inflazione, la guerra e gli equilibri geopolitici mondiali.
Ma Draghi ci tiene a partire con un invito, rivolto a tutti i leader europei, ovvero quello a “lavorare per costruire la nuova Europa“, perché è il momento giusto. Sottolinea, infatti, che “non c’è adeguata consapevolezza di questa urgenza in diversi Paesi, come in Italia e in Francia, molta gente pensa che vada bene fare qualcosa qui e là, procedere con l’approccio incrementale”. Secondo lui, però, si inserisce, ora un fattore nuovo: “l’Europa nella sua storia non ha mai avuto così tante questioni sovranazionali davanti”. Elencandole, Draghi sottolinea “la transizione energetica, il bisogno di una difesa unica e forte, i flussi migratori, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione”, fide che “i Paesi non possono affrontare da soli”.
Draghi: “Senza nuova Europa, rimarrà solo il mercato comune”
L’esito di non lavorare ora per una nuova Europa, spiega ancora Mario Draghi, sarà “abbandonare ogni sogno di Unione europea, restando solo un mercato comune”, ovvero “un ritorno al passato”. Invece, un’Unione propriamente intesa, potrebbe aiutare ad affrontare gli immani costi delle sfide di cui ha parlato, ma specialmente “in ambiti come la difesa e la transizione energetica”.
Draghi non sa dare previsioni sul futuro dell’Europa, né sul futuro delle varie sfide che la attendono, ma è certo che “come le gestiremo” sarà un fattore determinante. “Sulla guerra”, spiega, “l’Ue non ha alternativa a vincerla, e vincerla implica tenere insieme tutti i pezzi, anche se non è facile. L’Unione Europa è stata creata sui valori di libertà, protezione dei diritti umani e solidarietà” e secondo l’ex Bce Mario Draghi, se la perdessimo “l’unione politica dell’Europa non ci sarebbe più. Per questo bisogna avere un potere deterrente forte con la Russia, ricostruire l’Ucraina e integrarla in Europa”.