La reazione al Covid è stato il primo tema affrontato dal Consiglio europeo di oggi. Lo ha spiegato il premier Mario Draghi nella conferenza stampa che si è tenuta al termine dell’incontro e dell’Eurosummit. «La pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori. Nel Regno Unito i casi sono aumentati, quindi servono ancora attenzione e determinazione. Bisogna continuare a fare tamponi per individuare nuovi casi e bisogna sequenziare molto di più». Il presidente del Consiglio ha ammesso che l’Italia sequenzia meno di altri Paesi. «Abbiamo passato in rassegna i punti di incertezza degli ultimi mesi, la conclusione è che serve un rinforzo e forse una riforma dell’Ema». In un secondo momento ha poi precisato: «Ho sollevato io stesso il tema su cui c’è stata convergenza. È un aspetto complesso, ma c’è stata una certa difformità di pronunciamenti, esitazioni, anche dovute alla situazione e alle sperimentazioni rapide, ma si è vista una notevole confusione. L’Ema ha oggettivamente bisogno di essere rinforzata per esercitare i poteri che le spettano».
A proposito dei vaccini, invece, Draghi ha spiegato che il vaccino russo Sputnik V, «forse non avrà mai l’approvazione dell’Ema», mentre quello cinese «mostra di non essere adeguato ad affrontare l’epidemia, vedasi quanto accaduto in Cile». C’è invece soddisfazione per il Green Pass, ma ora va affrontato il coordinamento per l’uso di questo strumento. «C’è una grande varietà di comportamenti, si chiedono condizioni che variano da Paese a Paese. Quindi, serve uniformità di comportamenti».
“SODDISFAZIONE PER DIALOGO SU MIGRANTI”
Al Consiglio europeo è stato affrontato anche il tema dell’immigrazione. «Da tre anni non se ne parlava, quindi c’è soddisfazione per averlo inserito nell’ordine del giorno», ha spiegato il premier Mario Draghi in conferenza stampa. «Tutto quello che abbiamo chiesto è stato accolto rapidamente». In particolare, viene sviluppata la dimensione esterna dell’Ue nelle politiche di migrazione. «È stata una sessione che ci ha visto soddisfatti, ma bisognerà mettere in atto tutti gli impegni espressi nel comunicato finale». Si è discusso anche di un possibile incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Quindi, sono stati affrontati singoli casi legati all’immigrazione, quindi della ripresa economica. In merito all’iniziativa franco-tedesca sulla Russia, Draghi ha chiarito che «il tentativo di riuscire ad avere un incontro con la Russia andava fatto. Io ho sostenuto questa necessità, piuttosto che essere dubbiosi sulla propria importanza e potenza, i paesi europei devono essere orgogliosi della manifestazione di forza quando parlano insieme».
DRAGHI SU RUSSIA E IMMIGRAZIONE
Sempre a proposito della Russia, il premier Mario Draghi ha chiarito la sua posizione: «Io sostengo un incontro in versione completa. I paesi nordici un po’ per la sorpresa dell’incontro un po’ perché hanno sensibilità diverse e sono vicini alla Russia hanno per il momento accantonato l’idea». Ma è stato chiaro sui rapporti con la Russia: «È un attore importante sul fronte economico e politico, va coinvolto e bisogna mantenere un dialogo attivo e operativo, ma bisogna essere franchi su tutto ciò che non va: spionaggio, attacchi cyber e disinformazione. Dalla parte russa devono esserci progressi. Il rispetto dei diritti umani è un’altra questione». A proposito del dibattito sull’immigrazione, il presidente del Consiglio ha chiarito: «Non volevo ottenere un accordo sui ricollocamenti, sarebbe stato prematuro arrivare ad un accordo conveniente. Questo accordo non può essere basato su una redistribuzione obbligatoria, non sarebbe accettato al momento. Oggi l’obiettivo è quello di ottenere un coinvolgimento significativo dell’Ue nel Nord e Centro Africa, in quelle dove c’è instabilità, quindi non solo nei confronti della Turchia, ma anche in altri Paesi, a partire dalla Libia. Il testo concordato è molto impegnativo». Non c’è stato accordo sull’unione bancaria: «Meglio che non ci sia se i termini non sono accettabili», ha tagliato corto Draghi.