Mattinata all’insegna della politica estera per Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha infatti incontrato a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia, Mohamed Yunis Al Menfi. Una visita importante, la prima ufficiale a Roma del neo-presidente libico, in carica da marzo, che conferma il rinnovato impegno dell’Italia nel processo di stabilizzazione della sua ex “quarta sponda”. Sebbene il contenuto dei colloqui non sia stato reso noto da Palazzo Chigi, è facile immaginare che tema di discussione sia stata la cooperazione tra i due Paesi in fatto di controllo dei flussi migratori nell’ottica di un’estate che promette di essere caratterizzata da molti sbarchi sulle coste italiane. Il raggi. Non solo, è probabile che Draghi abbia ribadito la vicinanza dell’Italia alla Libia nel percorso di stabilizzazione che dovrà portare il Paese nordafricano ad elezioni a dicembre.



DRAGHI INCONTRA PRESIDENTE LIBIA

A margine dell’ultimo G7 in Cornovaglia, Draghi aveva rimarcato come la prima esigenza fosse quella di attuare il cessate il fuoco. Per questo motivo aveva chiesto che “militari, combattenti, mercenari“, e più specificamente “mercenari siriani, soldati russi e turchi” andassero “via dalla Libia“. Una visione geopolitica che contrasta in particolare con quella della Turchia di Erdogan, decisa a capitalizzare gli sforzi dei mesi scorsi, quando il sostegno militare offerto all’ex premier Sarraj si rivelò decisivo per arrestare l’avanzata del generale Haftar, sponsorizzato da Russia, Francia ed Egitto. In quel frangente la posizione dell’Italia, guidata dal governo Conte, ha scontato la propria ambiguità, finendo ai margini del teatro libico. I ripetuti incontri di queste settimane confermano l’intenzione del governo Draghi di recuperare il terreno perduto e curare l’interesse nazionale italiano nell’ex “cortile di casa” libico.



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