Il presidente del consiglio italiano, Mario Draghi, storce il naso di fronte pensando alla finale dei campionato europei di calcio, attualmente in corso d’opera, in quel del mitico stadio di Wembley, nel cuore di Londra. Il disappunto del premier del Belpaese non è legato a questioni di tifo ma semplicemente al fatto che oltre Manica i contagi sono tornati ad aumentare a causa di una forte diffusione della variante Delta: i numeri sono cresciuti a dismisura nelle ultime due settimane al punto che il governo Boris Johnson è stato costretto a ritardare la fine delle restrizioni anti covid inizialmente prevista per la giornata di ieri, lunedì 21 giugno.



“Ho intenzione di adoperarmi perché la finale non si faccia in un paese dove i contagi stanno crescendo rapidamente”, ha detto senza troppi giri di parole Mario Draghi in occasione di una conferenza stampa congiunta che si è tenuta ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Parole che l’ex numero uno della BCE ha proferito in risposta alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se fosse possibile spostare la finale da Londra a Roma visti appunto i contagi. Difficile comunque che il “desiderio” del nostro Premier venga esaudito anche perchè l’Uefa sembra spingere verso un’altra direzione tenendo conto che la Federazione ha chiesto al governo inglese di aumentare a 65mila spettatori la capienza di Wembley in vista delle due semifinali e della finalissima del prossimo mese.



DRAGHI: “NO A FINALE EURO 2020 A LONDRA”, LA REPLICA DELL’UEFA

E così che a stretto giro di posta è arrivata proprio la risposta dell’Uefa: “La Uefa, la federazione inglese e le autorità inglesi – si legge sull’edizione online de La Gazzetta dello Sport – stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale di Euro 2020 a Wembley e non ci sono piani per cambiare la sede delle partite”.

Simpatico invece l’intervento della cancelliera tedesca uscente, Angela Merkel, che ha spiegato come fra Germania e Italia non vi siano “grossi problemi”, a parte le differenze calcistiche, visto che sulle nazionali rispettive “abbiamo posizioni diverse”. La Merkel ha poi concluso a sorpresa: “Comunque entrambi pensiamo che il tedesco Gosens dell’Atalanta sia un ottimo giocatore”.