La cabina di regia convocata a Palazzo Chigi questo pomeriggio ha ribadito il Sì allo sblocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia, mentre rimane l’obbligo a non licenziare per il tessile e i settori ad esso collegati (calzaturiero, moda). Niente proroga completa come chiedevano sindacati e partiti di sinistra, passa la linea Draghi-Franco con la mediazione del Ministro Orlando: la riunione terminata dopo le ore 19 ha deciso di confermare dunque il blocco licenziamenti solo per le aziende maggiormente in crisi, per le quali infatti permarrà la Cig per altre 18 settimane. Le novità verranno illustrate dal Presidente del Consiglio da domani con le parti sociali convocate a Palazzo Chigi: gli interventi della norma che arriverà in Consiglio dei Ministri mercoledì prossimo vedranno due sostanziali punti di novità.



blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre per i comparti genericamente legati alla moda, come tessile, calzature, pelletteria (con Cassa di integrazione Covid che rimane)
13 settimane di Cigs gratuita, su richiesta, per le ditte in crisi e per quelle che hanno terminato gli ammortizzatori sociali, con il contestuale blocco dei licenziamenti.Previsti inoltre 6 mesi di cig per cessazione per comparto aereo.



La conferma arriva dal Ministro della PA Renato Brunetta al termine della cabina di regia: «Oggi abbiamo deciso, dentro un ragionamento di dialogo sociale, di porre fine al blocco dei licenziamenti pur con una serie di eccezioni rispetto ai settori in crisi. Anche questo è un elemento su cui c’è stata tanta discussione ma che denota la nostra volontà di tornare al mercato, a far funzionare il mercato, difendendo i settori più in crisi ma di far tornare il Paese alla fisiologia», ha spiegato il forzista in collegamento online a un evento del Circolo Esperia. La stessa cabina di regia ha portato invece una clamorosa novità rispetto al piano Cashless avviato dal Governo Conte-2 solo 6 mesi fa: come riporta l’ANSA, «l’operazione Cashback si fermerà il 30 giugno con il pagamento delle somme accumulate con i pagamenti delle carte di debito e credito e con il ‘superpremio’ da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori». Sarebbe dovuto proseguire dal 1 luglio al 31 dicembre, ma la cabina di regia avrebbe deciso diversamente: singolare che tutto questo sia avvenuto mentre Conte (colui che inventò il Piano Cashless e il Cashback di Stato) in diretta streaming annunciava lo scontro netto con il M5s di Grillo e le foschi nubi sul futuro del suo progetto politico proprio per divergenze con il Garante del Movimento. Da ultimo, la Cabina di regia si è espressa favorevolmente per l’estensione di 2 mesi, fino al 31 agosto, del blocco delle cartelle esattoriali. Per l’impatto che l’emergenza Covid ha avuto anche quest’anno sui contribuenti di minori dimensioni, il Governo avrebbe in mente un nuovo Dpcm di proroga del termine di versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno è prorogato al 20 luglio, senza interessi.



DRAGHI RIUNISCE I CAPIDELEGAZIONE A PALAZZO CHIGI

Blocco licenziamenti, riforma della giustizia, Ddl Zan, con un occhio molto interessato a quanto avverrà in casa M5s: il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato per questo pomeriggio alle ore 17.30 la cabina di regia a Palazzo Chigi con tutti i capidelegazione delle forze di Governo, praticamente in contemporanea alla conferenza stampa in cui Giuseppe Conte dirà se l’accordo con Grillo è stato trovato o se per Draghi si aprirà un forte problema nei prossimi mesi con la possibile diaspora di parte del M5s.

Il progetto del Premier è quello di arrivare tra domani e mercoledì in CdM con i primi provvedimenti annunciati una settimana fa in conferenza stampa dal Consiglio Europeo, su tutti il ddl penale e la normativa aggiornata e ufficiale sul fronte licenziamenti. Sindacati, LeU e parte della sinistra di Governo chiede la proroga tout court del blocco licenziamenti per tutte le imprese, mentre il Centrodestra e lo stesso Draghi verte più sul fronte della differenziazione per casi in modo da non penalizzare ulteriormente le aziende dopo più di un anno e mezzo di “immobilismo” imposto dallo Stato.

CABINA DI REGIA DRAGHI: I TEMI SUL TAVOLO

Come dicevamo, tanti i punti sul tavolo della cabina di regia convocata per oggi pomeriggio, proviamo a riassumerli in “pillole” in attesa che Draghi stesso annunci la road-map dei prossimi giorni con CdM e decreti pronti ad essere incardinati:

LICENZIAMENTI E LAVORO
Ricordiamolo, il blocco dei licenziamenti generalizzato scade il 30 giugno e sul tavolo del Governo restano due sostanziali ipotesi: un blocco “selettivo“, valido di fatto solo per PMI, tessile e moda, oppure il possibile accordo tra Draghi e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando raggiunto negli ultimi giorni. Secondo quanto riporta “La Stampa”, la proroga del blocco avverrebbe per le aziende che più hanno utilizzato la cassa integrazione. In sostanza, chi ha utilizzato più Cig avrà un blocco dei licenziamenti ancora imposto fino al 31 ottobre: questa l’ultima proposta fatta dal Ministro Pd impregnata dal criterio dell’incidenza media della cassa integrazione. La misura dovrebbe venir contenuta in un decreto pronto al varo già mercoledì in CdM, con inoltre altre 18 settimane di cig Covid e la proroga di 2 mesi della moratoria sull’invio delle cartelle fiscali: il tutto sempre che dal M5s in totale subbuglio e da LeU (che sposa la linea dei sindacati del blocco completo fino al 31 ottobre per tutti) non escano ulteriori opposizioni durante la riunione odierna.

GIUSTIZIA
La Ministra della Giustizia Marta Cartabia ha fatto sapere questa mattina che entro luglio bisognerà concludere definitivamente le riforme sulla giustizia, anche e sopratutto per rispettare gli impegni e i progetti inseriti nel PNRR-Recovery. Anche qui il vero nodo-ostacolo è rappresentato dal Movimento 5 Stelle: con il caos interno tra Grillo e Conte, ma anche per la rinnovata opposizione ad accettare un ddl penale diverso da quello dell’ex Guardasigilli Bonafede che poneva fine alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Per Cartabia e la commissione Lattanzi (che ha lavorato nell’ultimo mese a ritoccare la riforma della giustizia) le istanze grilline non possono essere accettare, per lo meno non completamente: si discuterà dunque e molto in questa cabina di regia, non è da escludersi che sul fronte giustizia possa volerci ancora qualche giorno prima di giungere ai primi decreti. Sul rinnovo del Csm invece la Ministra è stata netta: «Il rinnovo del Csm, l’organo di autogoverno dei giudici, non può avvenire, e questo mi sembra condiviso da tutti, con le attuali leggi».

DDL ZAN
La Nota Verbale del Vaticano ha riportato alla luce il latente ma mai risolto scontro interno al Governo sul Ddl Zan: fonti parlamentari riportano che nella cabina di regia con i partiti Draghi parlerà anche del disegno di legge contro l’omobilesbotransfobia, per capire quando poterlo realmente calendarizzare in Aula e se vi siano i margini per un accordo complessivo di “revisione” del testo e limatura dei passaggi più contestati da Santa Sede, femministe, Centrodestra e alcune aree del mondo LGBTQ. Nel frattempo, mercoledì alle ore 11 il presidente della commissione Giustizia al Senato (il leghista Ostellari) ha convocato il tavolo con i presidenti di maggioranza per poter trattare sul testo di legge, ma dal Pd già giungono voci di rifiuto «Dopo gli atti, le parole e i comportamenti di ostruzionismo totale tenuti in questi mesi, è evidente che l’offerta di dialogo della Lega non è credibile. E’solo un atteggiamento strumentale finalizzato a far impantanare il provvedimento. In ogni caso, la prima cosa da fare è votare l’approdo del Ddl Zan in Aula», fanno sapere dal Nazareno.