COSA HANNO DETTO DRAGHI, MACRON E SCHOLZ A ZELENSKY

«Ci servono armi potenti. Ci serve aiuto. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraine e distruggere le nostre città»: questa è la prima richiesta pervenuta dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa congiunta a Kiev dopo il lungo vertice avvenuto con i leader Draghi, Macron, Scholz e Ioannis.



«L’Italia vuole l’Ucraina in Ue» è quanto invece detto dal Presidente del Consiglio italiano nel vertice congiunto dentro il palazzo del governo dell’Ucraina, «Oggi è una giornata storica per l’Europa. Italia, Francia e Germania, tre Paesi fondatori dell’Unione europea e il presidente della Romania sono venuti in Ucraina per offrire il loro sostegno incondizionato al presidente Zelensky e al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia, per vivere in libertà» ha dichiarato ancora Mario Draghi nel punto stampa successivo. Il Premier italiano ha poi ricordato la necessità di un’Europa unita per dichiarare pieno sostegno a Kiev, aggiungendo «Voglio ricordare la grande solidarietà dimostrata dagli italiani e dagli europei che hanno accolto nelle loro case gli ucraini che scappavano dalla guerra». Per il Presidente Draghi, ora l’emergenza è globale: «Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe. L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora lo ha rifiutato». Macron con Scholz e Draghi hanno poi ribadito che l’Europa vuole che l’Ucraina possa difendersi nonostante l’intenzione chiara di Bruxelles sia quella della pace: «A Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro», ha aggiunto il Capo del Governo italiano, «Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura». Qui le parole di Draghi nella doppia conferenza stampa da Kiev



L’ARRIVO DI DRAGHI-MACRON-SCHOLZ-IOANNIS A KIEV

Dopo un vertice notturno in treno per arrivare a Kiev, il Premier Mario Draghi assieme al Presidente Macron e al Cancelliere Scholz sono arrivati a Kiev stamane; con loro poco dopo anche il Presidente della Romania Ioannis. Alle ore 14 è previsto una dichiarazione stampa congiunta dei 4 leader assieme al Presidente ucraino Zelensky, incontrato in un vertice dopo mezzogiorno.

La visita non confermata ufficialmente da nessuna cancelleria europea per motivi di sicurezza, vede in questi minuti la missione dei leader europei a Irpin per visitare le zone di guerra: «Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenski, discuterà della sicurezza alimentare, delle armi e del sostegno a Kiev con il premier Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron», è quanto ha dichiarato poco fa il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, Andriy Yermak, sul suo canale Telegram. Arrivando a Irpin il Presidente del Consiglio ha spiegato alle autorità locali, «avete il mondo dalla vostra parte. Tutto questo deve essere visto e conosciuto». Al loro arrivo sono suonate le sirene anti-raid aerei sui tetti di Kiev, con un dispiegamento di sicurezza militare senza precedenti per accogliere Macron, Draghi, Scholz e Ioannis: «Le sanzioni occidentali contribuiscono alla possibilità che la Russia rinunci all’operazione e ritiri nuovamente le sue truppe. Perché questo è l’obiettivo», ha detto il Cancelliere tedesco alla Bild, mentre Macron ha ribadito «Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili».



MISSIONE “TOP SECRET” DI DRAGHI, MACRON E SCHOLZ A KIEV

Secondo quanto ribadito ancora ieri dalla Bild in Germania, oggi 16 giugno è il giorno molto atteso della missione di Mario Draghi, Olaf Scholz e Emmanuel Macron in Ucraina per incontrare il Presidente Zelensky. Dopo 113 giorni dall’inizio della guerra, i leader di Italia, Francia e Germania metteranno piede per la prima volta in terra Ucraina per ribadire la richiesta di una pace “immediata”, consci delle forti difficoltà maturate nei colloqui avuti fin qui con il Presidente russo Vladimir Putin.

Assieme a Draghi, Macron e Scholz ci sarà anche il Presidente rumeno Ioannis: secondo quanto raccolto dai media tedeschi, «diranno a Zelensky che l’Europa c’è, che parla con una sola voce e che ha una sua posizione, indipendente – seppur allineata in questa fase – con gli Stati Uniti». L’incontro resta al momento completamente top secret per motivi di sicurezza: neanche il portale di Palazzo Chigi ha infatti informato con una nota, finora, l’avvio della missione in Ucraina che dovrebbe durare in tutto circa 6 ore. Come fatto intuire nella visita di ieri di Macron in Romania, il messaggio da lanciare al Cremlino è netto: si sbaglia Putin se pensa di riuscire a dividere l’Europa. Serve più diplomazia ma serve anche un fronte comune europeo per non far la parte dei “subalterni” di Biden in politica estera, specie perché le conseguenze più pesanti all’economia le stanno avendo proprio le nazioni dell’Europa più legate commercialmente alla Russia (e alla sua fornitura di gas/energia).

DALL’UCRAINA ALLA TURCHIA: IL PRESSING DIPLOMATICO DEL PREMIER DRAGHI

«Il presidente ucraino dovrà negoziare con la Russia e noi europei saremo presenti a quel tavolo per offrire garanzie di sicurezza», ha spiegato ieri il Presidente francese Emmanuel Macron, sottolineando poi come sia forte necessità di far terminare un conflitto senza al contempo aprire una guerra mondiale tra Occidente e Russia.

«C’è poco tempo» aveva detto allarmato il Premier Draghi nella sua recente visita in Israele: tetto al prezzo del gas, misure contro l’inflazione, possibili nuove sanzioni contro Mosca. Il “piano” di Draghi vede tenere serrate le fila di Italia-Germania-Francia in sostegno sì dell’Ucraina ma anche di un invito costante al dialogo tra Mosca e Kiev, prima che la situazione possa peggiorare ulteriormente fuori dai confini ucraini. «L’Italia sostiene e continuerà a sostenere l’Ucraina e il suo desiderio di far parte dell’Europa», ha detto da Israele il Presidente del Consiglio, ottenendo il plauso di Kiev che ieri con Zelensky ha sottolineato come «L’Ucraina è aperta ad accogliere tutti i propri amici a Kiev». Ancora ieri sera il Presidente Usa Joe Biden, sentendo Zelensky, gli ha annunciato l’invio di 1 miliardo in aiuti all’Ucraina, «anche artiglieria e strumenti militari». Resta da capire cosa l’Europa abbia da offrire al tavolo negoziale al momento: anche per questo motivo – in vista dei prossimi Consiglio Europeo, G7 e vertice Nato – dopo Kiev il Premier potrebbe dirigersi direttamente verso la Turchia per un previsto incontro con il Presidente Erdogan. Laddove dovessero aprirsi spiragli di negoziati, l’Italia vuole contribuire attivamente con la Turchia per ottenere un cessate il fuoco immediato e duraturo e un graduale ma necessario confronto diretto tra Ucraina e Russia.