Mario Draghi, presidente del Consiglio, dopo il Cdm di ieri ha parlato in conferenza stampa, elencando i tre punti chiave per affrontare le eventuali conseguenze della crisi ucraina per l’Italia: “Bisogna prepararsi per tempo, senza panico, ma cercando subito canali alternativi di approvvigionamento per fronteggiare l’eventuale penuria di alcuni alimenti e di fonti energetiche”.
L’ex banchiere ha sottolineato che non è ancora il caso di prepararsi all’eventualità di modificare le proprie abitudini, ma occorre comunque arrivare pronti all’evenienza di doverlo fare. Certo, al momento si tratta di un’ipotesi remota, però “tutto questo crea dei disagi e dobbiamo fare tre cose: diversificazione rapida, intervento sui prezzi, aiuto a famiglie e imprese. E poi, se le cose continuassero a peggiorare, dovremmo cominciare a entrare in una logica di razionamento”.
MARIO DRAGHI: “GRANO E GRANOTURCO, FILIERE IN SOFFERENZA. MANCANZE SERIE SUI MERCATI”
Nel suo discorso, Mario Draghi ha evidenziato altresì che alcune filiere sono in sofferenza: “Vale ad esempio per il grano e il granoturco. La sparizione temporanea di Russia e Ucraina dal mercato dei grani crea sicuramente delle mancanze serie. Per questo bisogna immediatamente andare ad approvvigionarsi in altre parti del mondo, dove peraltro c’è grande abbondanza”. L’obiettivo di Draghi, parafrasando le sue parole, è dare vita a una rete di protezione per il Paese e approvare immediatamente aiuti per famiglie e imprese. Non solo: vanno esplorati mercati alternativi, progettate soluzioni. Quali? Gas da Stati Uniti, Algeria e produttori mediorientali, materie prime agricole da Nord America e Argentina.
Non va neppure tralasciato il discorso legato agli aumenti dei prezzi di energia e benzina, che vanno abbassati per aiutare la popolazione italiana a fare fronte a questo periodo così difficile a livello economico: “Per questo intervento non ci sarà uno scostamento di bilancio. L’Italia continua crescere. E oggi nessuno in Europa vede una recessione”.