Mario Draghi, in conferenza stampa al termine dell’incontro informale avuto con i leader europei a Versailles per affrontare la crisi conseguente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha definito il vertice un “successo”, sottolineando di avere visto raramente, in altre occasioni, una Ue così “compatta”. Il Presidente del Consiglio, nel corso dell’incontro con i media, ha riassunto le tre macro-aree tematiche previste dall’agenda: energia, difesa e clima.



La risposta sul tema del caro energia, secondo quanto emerso dalla discussione, dovrebbe basarsi su quattro pilastri. Il primo pilastro è la diversificazione. Innanzitutto tramite l’avvicinamento ad “altri fornitori di gas differenti dalla Russia” ed in tal senso il Premier ha voluto ringraziare Luigi Di Maio per i passi avanti compiuti. In secondo luogo, con un occhio verso il futuro, tramite la “sostituzione delle fonti fossili con le fonti rinnovabili”. Da qui la richiesta di aumentare gli investimenti. “La Commissione ha promesso che aiuterà gli Stati membri”, ha annunciato. Il secondo pilastro è rappresentato dall’istituzione di un tetto al prezzo del gas. Il terzo pilastro, strettamente collegato al precedente, riguarda la necessità di “staccare il mercato dall’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, che costa pochissimo, dal mercato dei gas fossili”, dato che attualmente entrambe arrivano al consumatore con il medesimo prezzo. “È la causa principale della lievitazione delle bollette”, ha spiegato. Infine, il quarto pilastro è quello rappresentato dalla tassazione degli extra-profitti delle società elettriche che è “certamente una fonte cui guardare attenzione”. La Commissione ritiene infatti che da essa possa arrivare in Europa un gettito di 200 miliardi di euro.



DRAGHI: “UE COMPATTA A VERSAILLES”. IL TEMA DELLA MACRO-ECONOMIA

Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa al termine del vertice informale di Versailles, ha trattato anche il complesso tema della macro-economia. “È un momento di grande incertezza. Non si può dire che l’economia vada male, perché l’Europa continua a crescere, ma allo stesso tempo c’è preoccupazione per il futuro”, ha detto il Premier. Da qui la richiesta all’Ue di trovare dei compromessi: da Bruxelles dovranno cambiare le regole. “I bisogni finanziari per rispettare gli obiettivi di clima, difesa e dell’energia sono molto grandi. I bilanci nazionali non hanno queste disponibilità, per cui serve una risposta europea”.



In particolare, il Presidente del Consiglio si è soffermato sul tema della difesa. “La Commissione, assumendo che la mancanza da riempire per ciò che riguarda il bilancio della difesa è dello 0,6% del Pil in virtù del livello stabilito dalla Nato, ha stimato che il fabbisogno finanziario per i prossimi anni va da 1,5 a 2 e più trilioni di euro”. La discussione sull’argomento è stata breve ma interessante. “È emerso che l’Ue spende per la difesa tre volte in più di quanto spende la Russia. È un dato che mi ha sorpreso, pensavo fosse molto meno. Dobbiamo raggiungere un coordinamento migliore. Noi abbiamo 147 sistemi di difesa, mentre gli Usa ne hanno 34. Si è deciso di proseguire insieme su diversi campi”, ha spiegato.

DRAGHI: “UE COMPATTA A VERSAILLES”. IL TEMA DELL’UCRAINA

Inevitabile l’ombra della guerra in Ucraina nel corso del vertice informale dei leader europei a Versailles. Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa, si è soffermato sulle conseguenze che essa sta avendo sull’economia. “Dobbiamo prepararci ma non è assolutamente un’economia di guerra. Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali”, così il Premier ha invitato alla calma. Uno dei settori più interessati, in tal senso, è quello agro-alimentare. “Se questa situazione dovesse perdurare o aggravarsi bisognerà importare da altri paesi come Stati Uniti, Canada e Argentina”, ha ribadito.

Infine, il Presidente del Consiglio ha detto la sua su uno dei fattori scatenanti del conflitto, ovvero la possibilità che il Paese entri a fare parte dell’Ue: “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora. Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri”, ha concluso.