Già da tempo si stanno studiando velivoli a idrogeno nell’ottica di una riduzione di emissione di gas serra. Uno dei progetti più interessanti degli ultimi tempi è quello della compagnia francese Airbus, che conta di far decollare aerei a basso impatto ambientale entro il 2035, nonostante i maggiori costi anche fino all’8% rispetto al cherosene. Arriva ora Dragonfly, l’aereo a idrogeno che vuole formare una nuova generazione di piloti e che dovrebbe volare già nel 2024, per poi ricevere la certificazione due anni dopo.



A riportare la notizia è stato il quotidiano francese Le Figaro. Sviluppato dalla start-up francese Blue Spirit Aero, creata nel 2020 da Olivier Savin, ingegnere aeronautico (Supaero-Stanford), ed ex dirigente responsabile dell’idrogeno presso il produttore di attrezzature americano Honeywell in California e presso Dassault Aviazione in Francia, questo piccolo dispositivo a quattro posti si inserirebbe nell’obiettivo di creare le basi per le nuove pratiche di aviazione pulita di domani. E in quest’ottica è partito l’addestramento di piloti che guideranno velivoli a zero emissioni di gas serra. Oltre ad aver preso il via anche una raccolta di fondi pubblici e privati per finanziare il progetto del Dragonfly e per avviare la futura produzione in serie di aerei a idrogeno sul modello del velivolo dimostratore



PROGETTO UNICO E AMBIZIOSO: AEREO A IDROGENO SARÁ IL FUTURO?

Il progetto si distingue da altri concetti di velivolo elettrico ibrido, che combina la generazione di energia elettrica a batteria con un motore a combustione interna , attualmente in fase di sviluppo. “La nostra fonte di energia elettrica è diversa perché è basata su una cella a combustibile, alimentata da gas idrogeno verde“, spiega Olivier Savin. Entrando poi più nel tecnico il funzionamento sarà silenzioso e disporrà di un’autonomia tre volte superiore (700 km) per velocità di crociera di 230 km/ora.

Tutto è stato studiato nei minimi dettagli. Infatti il il CEO ha firmato una partnership con il gruppo Edeis, che gestisce 16 aeroporti regionali. L’accordo si basa sull’installazione di soluzioni di rifornimento di idrogeno presso gli aeroporti, in particolare di piccole stazioni mobili adatte alle esigenze di piccoli velivoli come il Dragonfly. L’obiettivo è essere in grado di “rifornirsi” di idrogeno in dieci minuti. E in aggiunta, trattandosi di un settore in rapida crescita (quello dell’aviazione ecologica) secondo uno studio di Boeing pubblicato a luglio le compagnie aeree avranno bisogno di di reclutare 649.000 piloti in tutto il mondo nei prossimi vent’anni. Questi futuri capitani, con un’età media intorno ai 45 anni, hanno quindi bisogno di imparare il mestiere su velivoli ‘green’. E anche in questo senso il progetto avrà bisogno dei dovuti finanziamenti.