Il Venezia ha evitato il fallimento e la ripartenza dalla Serie D grazie al… rapper Drake. Quella che potrebbe apparire come una narrazione da metaverso, con fantasiose ricostruzioni, è invece la realtà. Chiamato a prendere in mano la situazione da uno dei soci del Venezia, Brad Katsuyama, il rapper ha recuperato 40 milioni di euro in pochi giorni che hanno salvato la società veneta dalla bancarotta. A GQ Italia, lo spiega proprio Matte Babel, Chief Brand Officer di Drake: “Ho ricevuto una telefonata da Brad: lui è comproprietario del Venezia e mio caro amico. Mi ha esposto il problema in modo semplice: il Venezia deve raccogliere dieci milioni di euro in un paio di settimane, e poi almeno trenta milioni di euro in pochi mesi, o il club fallirà”.



Essendo Venezia una città speciale per lo stesso collaboratore del rapper, ne ha parlato con Drake e insieme hanno discusso i dettagli su come aiutare il club, trovando un accordo e raccogliendo poi il denaro necessario per fare tutto ciò. Il Venezia è riuscito così a salvarsi, dopo aver contratto milioni e milioni di debiti. Katsuyama, invece, ha spiegato: “Matte è stata la mia prima chiamata quando ho saputo che il club aveva bisogno di aiuto. Il valore di Drake per qualsiasi club di calcio è innegabile, data la sua dimensione di superstar globale e la portata del suo marchio”.



Drake salva il Venezia: cos’è successo

Grazie a Drake, il Venezia si è trovato ad avere la possibilità di collaborare con Nocta: le nuove maglie sono state realizzate insieme, dopo aver raccolto i soldi necessari per sopravvivere. A inizio ritiro il club ha giocato con maglie semplici e successivamente ha sviluppato le nuove casacche che accompagneranno il club in Serie A. Dopo la pubblicazione della notizia di GQ Italia, il club non ha voluto rilasciare interviste per chiarire la situazione.

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