Vale un miliardo di euro la droga sequestrata dalla guardia di finanza nel porto di Salerno. E’ stata già ribattezza la “droga dell’Isis”, in quanto si è trattato di un carico contenente 84milioni di pasticche di “captagon”, prodotte in Siria. Lo Stato Islamico, fra le sue numerose attività illecite per finanziare le propri campagne, utilizza anche la produzione e il traffico di stupefacenti, e stando a quanto riferito dalla Dea (Drug Enforcement Administration), l’Isis ne fa largo uso in quei territori su cui esercita la propria influenza. A riguardo vi sono numerosi impianti chimici di produzione da cui fuoriescono ingenti quantità da smerciare anche su scala mondiale, come appunto il carico su cui le Fiamme Gialle hanno messo le proprie mani in queste ore. La droga, trovata in tre container, era stata nascosta in dei cilindri carta per uso industriale lunghi due metri, nonché in macchinari che erano stati costruiti di modo da evitare che lo scanner individuasse il contenuto illecito. Si tratta del più grande sequestro di amfetamine a livello mondiale, e si è giunti grazie ad una complessa attività di indagine delegata al Gico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“DROGA DELL’ISIS”, SEQUESTRO 14 TONNELLATE A SALERNO, STESSE ANFETAMINE DEL BATACLAN
Un blitz della Guardia di Finanza di Napoli ha messo a segno stamane una maxi operazione contro l’Isis e il commercio di stupefacenti dalla Siria fino all’Europa: nel porto di Salerno sono state sequestrate 14 tonnellate di pasticche di droga con il logo “captagon” prodotte nell’area dello Stato Islamico in Medio Oriente e utilizzate per finanziare il terrorismo. Secondo quanto stimato dagli esperti della GdF entrati in azione, il valore delle anfetamine sequestrate e definite “la droga dell’Isis” si aggira sul miliardo di euro: le pasticche sono state recuperate dalle Fiamme Gialle in tre container appena sbarcati nel porto salernitano, nascoste in cilindri di cara per uso industriale e macchinari vari. Come riporta sempre la Guardia di Finanza, il captagon viene smerciato in tutto il MO ma anche diffuso tra i combattenti di Daesh per inibire la paura dei kamikaze ma anche per evitare di sentire dolore e fatica nei civili: «Prodotta inizialmente soprattutto in Libano e diffusa in Arabia Saudita negli Anni 90, questa sostanza stupefacente è ricomparsa nei covi dei terroristi», sottolineano le Fiamme Gialle.
SEQUESTRO DROGA USATA AL BATACLAN DI PARIGI
Di certo l’elemento maggiormente assunto alle cronache internazionali sulla droga dell’Isis riguarda le pasticche di captagon trovate nel covo degli attentatori del Bataclan di Parigi nel 2015 e da allora denominata appunto droga dell’Isis o della Jihad. Dopo il sequestro, la GdF ha trasferito i container in un luogo attrezzato per procedere all’ispezione interna, con l’aiuto di tecnici specializzati e con la collaborazione della sezione antifrode della Agenzia delle dogane di Salerno: come riporta Il Mattino, già due settimane fa nello stesso porto era stato intercettato un container con carico di 2.800 Kg di hashish e 190 kg di amfetamine sempre con lo stesso simbolo del captagon. Secondo quanto stimato dagli inquirenti, il carico doveva essere destinato ad un gruppo di diversi clan criminali: da quanto emerso dalle Fiamme Gialle e riportato dall’Huffington Post, l’ipotesi è che durante il lockdown la produzione di droghe sintetiche in Europa si sia di fatto fermata e alla ripresa il traffico dall’estero è ripartito raddoppiando le “spedizioni” per riprendere il mercato illegale con il quale l’Isis si paga il terrorismo e le azioni criminose in tutto il mondo.