Il nome di Tommaso Certo è finito negli atti riguardanti un’inchiesta sulla droga dello stupro e che veda 30 persone indagate, ma non lo stesso giornalista parlamentare. Fu l’indagine che lo scorso mese di ottobre 2021 portò all’arresto di Claudia Rivelli, la 71enne attrice e sorella di Ornella Muti, che ha sempre rimandato al mittente ogni accusa. Tommaso Cerno veniva chiamato dai pusher “il senatore” o “il politico”, ma lui chiarisce: «Tre settimane fa – le parole riportate al Corriere della Sera – sono stato informato di questa vicenda e ho collaborato con i carabinieri. All’epoca ero fidanzato con un ragazzo che evidentemente, io l’ho scoperto soltanto adesso, aveva dei problemi».



«Quando non ero a casa – ha proseguito Tommaso Cerno – è possibile che abbia ricevuto gli spacciatori presso la mia abitazione per farsi consegnare cocaina. Io non ne sapevo nulla, né ho mai avuto rapporti con nessuno di loro. Quando mi hanno avvisato, i carabinieri mi hanno anche detto di informarli se ci fossero stati problemi, ma nessuno mi ha mai avvicinato. Ho voluto bene a questa persona e sono molto dispiaciuto per lui anche se la nostra storia è finita da tempo».



TOMMASO CERNO: “NON HO COMPIUTO ALCUN REATO”

Tommaso Cerno è quindi totalmente escluso dalla vicenda risalente al periodo settembre-ottobre 2019, e che ha invece visto il coinvolgimento di uno dei presunti capi della banda di pusher, e di una complice, accusati del reato di concorso in cessione di sostanze stupefacenti «perché in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, cedevano sostanza stupefacente del tipo di cocaina» all’amico appunto di Tommaso Cerno. Il processo si aprirà il prossimo 12 aprile, ma Cerno, che domenica sera ha spiegato in diretta tv di essere stato molestato violentemente da un educatore, ci tiene a ribadire: “Io non ho compiuto alcun reato e non c’entro nulla con questa inchiesta”.

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