Da San Patrignano arriva il campanello di allarme che accende i riflettori sulla situazione a Napoli in merito all’emergenza droga e alcol. Ne parla oggi Il Mattino, che ribadisce come con il lockdown il problema già gravissimo sarebbe diventato ancora più inquietante. A sostenerlo sono anche gli esperti dell’Osservatorio tossicodipendenza della comunità terapeutica di Coriano. A peggiorare la situazione ci ha pensato il Covid contribuendo a rendere la vita dei tossicodipendenti ancora più complessa. A confermarlo sono le tante telefonate di aiuto giunte al centralino della comunità da parte di ragazzi in difficoltà che si avvicinavano anche solo per chiedere un supporto. Nel report di San Patrignano in merito si legge: “I vari lockdown hanno portato i ragazzi a vivere con maggiore forza ansia, depressione, tristezza, solitudine e noia”. Questo li avrebbe spinti a parlare con qualcuno al fine di ottenere un minimo di conforto.
I dati emersi dalla nota comunità sono sconcertanti. Stando a quanto riferisce San Patrignano, l’attività di spaccio non si è fermata neppure nei periodi più cupi della pandemia. E a confermarlo sono gli stessi consumatori napoletani che svelano come la droga, durante il lockdown, veniva consegnata a domicilio. C’è però anche una piccola percentuale che l’avrebbe acquistata sul web.
DROGA E ALCOL: EMERGENZA A NAPOLI, I DATI DI SAN PATRIGNANO
In merito ai dati emersi dal report di San Patrignano ci sarebbero stati 15 ingressi in comunità e altrettanti stanno sostenendo i colloqui propedeutici all’ammissione. Napoli, quindi, da questo punto di vista si considera ‘zona rossa’. E’ Virgilio Albertini, responsabile dell’accoglienza a San Patrignano a riferirlo: “Abbiamo notato un aumento delle richieste, in particolare da Napoli e provincia”, dice, “Si tratta per lo più di cocainomani, in linea con il dato totale di chi entra in comunità, e che spesso fanno uso anche di crack”. A differenza di quanto accade nel resto d’Italia però, “sono persone con un’età superiore alla media”, aggiunge. Se infatti in generale si tratta di ragazzi under 35, in merito alla Campania sono uomini e donne di età compresa tra 35 e 40 anni, spesso con famiglia e un lavoro. In merito alle sostanze, la più usata (96%) è la cocaina, un dato mai così alto emerso dal report. Sale anche la percentuale di utilizzatori della cannabis (90,9%) mentre l’ecstasy sorpassa l’eroina. Seguono la ketamina, le amfetamine e gli allucinogeni. In merito all’uso, solo una piccola parte dei nuovi ospiti ne ha fatto uso in via iniettiva, mentre per la maggior parte viene assunta per via inalatoria. La cannabis è invece la dipendenza primaria per l’8% dei nuovi entrati in comunità. Tra le altre novità che emerge dai dati di Napoli c’è poi la poliassunzione ovvero quanti in maniera continuativa fanno uso di più sostanze differenti tra loro che cui l’alcol.